FraPè – Non è facile saper organizzarsi il tempo per potersi dividere tra famiglia, lavoro e le cose che ci piacciono senza che nessuno di queste realtà ne esca mortificata. Antonio Reale allenatore dell’Asd San Fratello a quanto pare ci riesce, perché per il quarto anno consecutivo, anche se per molto tempo non si è giocato, ha detto si alla Società Calcistica del suo paese di origine.
Dai primi calci nelle stradine di San Fratello piccolo centro dei Nebrodi, sino a vestire le maglie di diverse squadre importanti del comprensorio nebroideo, giocando in campi e stadi in svariati luoghi della Sicilia, per poi rimanere dentro il calcio giocato da allenatore.
Antonio Reale, undici anni da mister, tra alti e bassi, tra vittorie e sconfitte
Non importa quanto vinci o quanto perdi, ciò che importa secondo me è esserci e dare il proprio contributo spendendomi ancora una volta per ciò che credo e che amo. Attualmente la maglia quella neroverde, quella che vedevo indossare ai grandi quando ancora piccolo facevo gol fra due pietre che indicavano la porta, la porto nel cuore e cerco di dedicarle il tempo giusto senza toglierlo al lavoro e alla famiglia.
Quest’anno non era scontato che il San Fratello disputasse il campionato,
Il presidente Salvatore Manasseri tramite un comunicato stampa ha invitato tutti a sostenere la società, grazie all’aiuto dell’Amministrazione Comunale si è riusciti a muovere i primi passi. Insieme a tutti i dirigenti ho cercato muovervi in un ambito che conosco benissimo per trovare i giocatori per poter disputare un buon campionato.
Il carisma, la tenacia, la passione che metti all’interno del progetto calcistico, hanno sempre portato dei buoni risultati alla società guidata da Manasseri.
Due anni fa abbiamo vinto il campionato e poi per vari motivi non legati al calcio giocato è andata male. L’anno scorso abbiamo iniziato alla grande e poi si è interrotto il campionato. Quest’anno dopo un avvio di campionato che ci ha visti uscire sconfitto dal Gagliani contro la Pro Orlandina, la dirigenza non si è data per vinta, e abbiamo cercato di rimediare con degli innesti che a Furnari hanno contribuito alla vittoria non facile in un campo ostile.
Reale risulta l’uomo in più, il veterano che conosce l’ambiente e che sa dove e come intervenire dentro e fuori dal campo.
Come tutti i sanfratellani sono testardo e tenace, amo il calcio, punto sull’amicizia con i ragazzi che alleno e punto molto sull’aspetto psicologico per poter costruire il gruppo che, ritengo per certi aspetti molto più importante dell’aspetto tecnico tattico che credo sia poi consequenziale.
Qual è obiettivo di quest’anno.
Abbiamo tre obiettivi. Il primo è quello di disputare un buon campionato, disputando nei migliori dei modi ogni gara, dando tutto partita per partita, poi il resto si vedrà. Come ha detto Qualcuno ” ogni giorno ha la sua pena”. Ci sono squadre che hanno già manifestato chiaramente di voler vincere il campionato, vedi il Mistretta o il Militello, poi ci sono quelle che secondo me sono la sorpresa: la Futura e la Nuova Rinascita, poi sappiamo tutti che nel calcio tutto è imprevedibile.
L’altro obiettivo?
Lo stadio nuovo, che ci permetterà di fare il salto di qualità che il San Fratello sia come società ma sopratutto come paese merita. C’è il già il progetto e credo che non passerà molto affinché quello che insieme alla dirigenza riteniamo un sogno diventi realtà.
Terzo obiettivo?
Il settore giovanile. Lo abbiamo detto già diverse volte, il nostro progetto non è esclusivamente calcistico ma sopratutto sociale. Si fa fatica a far salire i ragazzi al campo per allenarsi. Straparli dai social, o dai bar o sale giochi è una vera impresa. Nonostante le varie difficoltà, abbiamo iscritto la squadra dei giovanissimi che verrà affidata a Delfio Calabrese, attualmente capitano della prima squadra.
So che hai un pallino
Il mio pallino sono i giovani. A Furnari ho fatto entrare Nicosia e Santoro che avevano giocato da titolari contro la Pro Orlandina, e hanno creato dal primo minuto i presupposti per vincere la gara procurando un rigore e una punizione che ci hanno permesso di segnare due delle quattro reti messe assegno. Ho schierato Lupica dal primo minuto, e gli anni passati prima del lockdown ho fatto esordire in prima categoria diversi giovani. Ma ce ne sono tantissimi altri , la lista è lunga, purtroppo tanti dopo averli cercati non si sono mai presentati. Lo stadio nuovo che secondo me sarà il gioiello dei Nebrodi servirà a creare entusiasmo nei giovani e nei ragazzi.
Cosa vuoi che i ragazzi apprendano dal calcio
Il senso di appartenenza, la voglia di lottare perché gli servirà nella vita, così come la responsabilità e la tenacia. Come sarai nel campo sarai nella vita.
Un ultima cosa che vorresti dire
Grazie a tutti coloro che ci permettono con il loro sostegno di divertirci e di far divertire tutti coloro che da anni ci seguono, grazie alla società che mi da immensa fiducia, e infine grazie alla mia famiglia che mi permette di coltivare questo altro amore che viene dopo loro che è il calcio, quello vero, privo di speculazioni, pieno di passione e spirito di abnegazione.
Un ultima domanda, domani contro l’Alluntina come sarà?
Difficile, perchè è una bella squadra ben organizzata con dietro e una bellissima società con la voglia di fare bene, ma noi ci siamo. Se pedaliamo e lavoriamo a testa bassa ci saremo sino alla fine.