Questo è quando scrive Cambiamo Messina dal Basso in una nota diffusa sulla propria pagina Facebook:
“Chi semina vento, raccoglie tempesta”.
Potrebbe sintetizzarsi così quanto accaduto oggi in consiglio comunale ovvero l’abbandono dell’aula di quasi tutti i consiglieri poco prima della presentazione della Relazione annuale del sindaco. Una protesta dignitosa per il modo in cui in questi mesi ed anni De Luca, presente oggi in aula dopo oltre 8 mesi d’assenza, ha trattato il consiglio comunale ricoprendolo di invettive ed insulti.
La lezione politica del consiglio comunale non sembra però sia stata recepita dal sindaco che ha subito dopo continuato con il suo stile nell’immancabile diretta, minacciando ed insultando.
E’ evidente che volge al termine una stagione politica che ha creato in città un clima divisivo e pieno di tensioni politiche e sociali, che ha fatto perdere in questi anni autorevolezza al Palazzo e portato Messina alla ribalta delle cronache nazionali e regionali non per le performance amministrative del comune, come vorrebbe la narrazione deluchiana, ma per le grottesche gesta del sindaco.
Prima che scorrano i titoli di coda, ci auguriamo che ci sarà un’altra occasione pubblica per potere discutere la relazione 2021 del sindaco ed anche le precedenti relazioni di De Luca, affinchè sia chiaro a tutte/i cosa è stata realmente questa amministrazione al di fuori della retorica deluchiana.
Abbiamo letto attentamente ogni anno la relazione del sindaco e ciò che abbiamo sempre rilevato è l’enorme quantità di “fuffa” che ammanta il resoconto dell’attività della giunta e delle partecipate, con centinaia e centinaia di pagine che servono solo a confondere il lettore per nascondere il mancato raggiungimento degli obiettivi o addirittura la scomparsa degli obiettivi del programma elettorale.
La novità di quest’anno è la crescita esponenziale della “fuffa” a causa della pochezza degli obiettivi che si possono definire raggiunti. Basta leggere il resoconto dei 59 macro obiettivi del programma elettorale.
Secondo il sindaco infatti gli obiettivi raggiunti sarebbero 39, parzialmente raggiunti 10 e non raggiunti 10. In pratica il 75% degli obiettivi elettorali, che ricordiamo avevano un orizzonte di 10 anni, sarebbero stati raggiunti in circa tre anni.
Basterebbe descrivere l’attuale situazione della città per smentire con la triste realtà l’affermazione del sindaco.
Ma volendo assecondare il modo di procedere del sindaco abbiamo letto attentamente i macro obiettivi elettorali elencati nella relazione e siamo arrivati alla seguente conclusione: gli obiettivi che potrebbero essere forse definiti raggiunti si contano sulle dita di una mano (tra cui l’avvio di Arismè e l’accelerazione della spesa di fondi già assegnati) pari appena al 5% del totale, altro che il 75%!
Il resto sono per la gran parte procedimenti avviati o in attesa di avvio e falsamente indicati come obiettivi raggiunti.
Basti pensare che tra gli obiettivi raggiunti il sindaco inserisce: “Brand Messina”, “colline e torrenti sicuri”, “chiusura di tutte le società partecipate comunali e provinciali”, “partecipazione democratica”, “NO AL TRAM”, “Smart city”…, obiettivi la cui realizzazione è ampiamente smentita dai fatti.
Non appaiono invece gli obiettivi ormai dimenticati e/o cassati (dal Tram volante alla nuova sede del palazzo Municipale, dalla cancellazione delle società partecipate al Casinò del Mediterraneo).
Nell’augurarci che la fine della stagione politica deluchiana non lasci i pozzi avvelenati, rinnoviamo il nostro impegno a continuare a costruire con altre forze politiche progressiste e di sinistra e con realtà associative cittadine un’alternativa a De Luca ed al “sistema” che ha creato.