Il primo ottobre si è svolto l’incontro regionale tra il Gruppo Radenza, acquirente della rete vendita Coop siciliana, e i sindacati. Doveva essere l’occasione per approfondire i dettagli della operazione che ha in mente il Gruppo ragusano insieme ad Alleanza 3.0. prima del tavolo nazionale che si terrà il prossimo 11 ottobre, ma la Filcams CGIL si dichiara insoddisfatta dai dati comunicati.
Assente, secondo il sindacato, la discussione di merito della pianta organica prevista per ciascun punto vendita. Inesplorati eventuali elementi che possano portare nella direzione di una diminuzione dell’esubero presentato dal Gruppo in occasione del primo incontro. Parliamo di 830 lavoratori in Sicilia oltre ai 140 dell’indotto, con 256 esuberi dichiarati.
“Non possiamo ricevere la comunicazione del dato dell’esubero come se fosse semplicemente il risultato numerico di un’operazione matematica – dichiara Giselda Campolo, segretaria generale della Filcams CGIL di Messina – Solo a Milazzo sono 24 persone, 24 famiglie e hanno diritto di sapere che tipo di vita faranno dal primo gennaio. Coop e Radenza sembrano determinate a fare la cessione della rete vendita entro il 31 dicembre prossimo ma tengono la discussione sul piano interlocutorio. Abbiamo chiesto con forza al tavolo che si entrasse nel merito soprattutto sul tema dell’esubero. Dobbiamo sapere cosa è considerato all’interno di quei numeri per avviare un ragionamento che possa ridurne l’entità e tutelare i livelli occupazionali e le attuali condizioni contrattuali. L’obiettivo è salvaguardare i salari e tutti i posti di lavoro e per farlo devono permetterci di entrare nel merito dell’operazione. Dicono di voler aprire un nuovo punto vendita nella provincia messinese tale da permettere di ricollocare alcuni lavoratori ma non ci è chiaro né in che zona né in che tempi e finché non avremo queste informazioni sarà impossibile valutare l’efficacia sul piano occupazionale di una simile soluzione. Bisogna costruire un percorso credibile per il migliaio di lavoratrici e lavoratori che dopo anni di sacrifici, fatti proprio a fronte dell’impegno di Coop di rimanere in Sicilia, si vedono impotenti di fronte alla più grande cooperativa d’Europa per numero di soci che disattende gli impegni presi”.
“È necessario – continua Giselda Campolo – che Radenza delinei e condivida un percorso chiaro con un piano industriale solido, e un accordo quadro sul modello di relazioni sindacali che dia un futuro unico e certo a tutte le lavoratrici e i lavoratori in modo indiscriminato senza imporgli ulteriori sacrifici. Allo stesso modo da Coop ci aspettiamo una presa di responsabilità che la renda garante di questo percorso e della tutela occupazionale nel tempo. Auspichiamo che al prossimo incontro, l’undici ottobre, ci venga consegnata una proposta dettagliata e solida da poter sottoporre alla consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori. È la condizione propedeutica a qualunque eventuale accordo e senza la quale sarebbe impossibile proseguire un confronto sereno”.