La “norma Willy” è il daspo anti-risse che prende il nome dal 21enne pestato a morte a Colleferro, applicata anche a Messina e provincia a seguito di alcuni recenti episodi di violenza urbana. Sono 14 i D.A.C.Ur (divieto d’accesso alle aree urbane)
Sono 14 i D.A.C.Ur (divieto d’accesso alle aree urbane) firmati negli ultimi giorni dal Questore di Messina, a seguito di approfondita attività istruttoria della Divisione Anticrimine di Messina.
Nello specifico, due provvedimenti, della durata rispettivamente di uno e due anni, sono stati adottati nei confronti di due ventenni messinesi. La notte del 2 settembre scorso, infatti, i due giovani si sono resi responsabili di una violenta aggressione ai danni di un agente della Polizia di Stato, libero dal servizio, davanti all’ingresso di un locale pubblico sito in questa via Consolare Pompea, dopo avere peraltro discusso animatamente con gli addetti alla sicurezza del locale prospiciente.
In particolare, i due hanno aggredito il poliziotto dopo che lo stesso si era qualificato nel tentativo di calmarli, per evitare che, con il loro atteggiamento arrogante e provocatorio, recassero pregiudizio agli avventori presenti. L’operatore di polizia, a seguito dell’aggressione subita, ha riportato ferite successivamente giudicate guaribili in 14 giorni, salvo complicazioni.
Pertanto, uno dei protagonisti dei gravi disordini ed atti di violenza, non potrà accedere per la durata di un anno a due locali pubblici siti sulla via Consolare Pompea, né potrà stazionare nelle immediate vicinanze degli stessi; l’altro responsabile, invece, non potrà accedere per la durata di due anni a tutti i locali pubblici presenti nel territorio della provincia di Messina, né potrà stazionare nelle immediate vicinanze degli stessi.
Ulteriori 7 D.A.C.Ur. sono stati, invece, emessi nei confronti di 4 persone residenti a Mistretta e 3 residenti a Tusa, in quanto resisi autori di una rissa consumata all’interno di un esercizio pubblico del comune di Tusa la notte del 10 luglio scorso. Tutti i responsabili, per un anno, non potranno accedere al predetto locale, né stazionare nelle immediate vicinanze dello stesso.
La ricostruzione della dinamica degli accaduti, effettuata dai Carabinieri della Compagnia di Mistretta intervenuti nell’immediatezza dei fatti, ha permesso di individuare le rispettive responsabilità. Successivamente, esaminato il profilo dei sette autori, è stata espletata dagli uomini della Divisione Anticrimine della Questura di Messina l’istruttoria per l’emissione dei citati provvedimenti.
Infine, sono stati adottati 5 D.A.C.Ur. nei confronti di tre persone residenti nella provincia di Catania, uno nella provincia di Roma ed uno nella provincia di Milano, resisi responsabili di episodi di violenza urbana presso le isole Eolie. In particolare, i primi tre sono stati ritenuti autori di una rissa verificatasi il14 agosto scorso all’interno di un locale pubblico sito nell’isola di Vulcano; gli altri due di un’altra rissa avvenuta lo scorso 6 agosto in un locale dell’isola di Panarea. A seguito di attività investigativa e propulsiva svolta dai Militari dell’Arma dei Carabinieri e di successiva approfondita attività istruttoria svolta dai poliziotti della Divisione Anticrimine, il Questore ha firmato i predetti provvedimenti.
Pertanto, i tre responsabili degli atti di violenza a Vulcano non potranno accedere per la durata di un anno a tutti i locali pubblici presenti nella provincia di Messina, né potranno stazionare nelle immediate vicinanze degli stessi. Invece, i protagonisti dei disordini a Panarea non potranno accedere per sei mesi a tutti i locali pubblici dell’isola né potranno stazionare nelle immediate vicinanze degli stessi.
Sui provvedimenti adottati si è espresso il Questore Gennaro Capoluongo: «Il D.A.C.Ur. costituisce il primo indispensabile strumento di risposta a siffatte condotte che minacciano la sicurezza urbana. Quale Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza ho ricorso e ricorrerò ancora a questo tipo di provvedimento per garantire che ciascun cittadino possa serenamente vivere la propria città. Colgo l’occasione per ringraziare il Prefetto Di Stani, con il quale vi è una comune visione sulle strategie da adottare per rendere la provincia più sicura, nonché tutte le forze di polizia che contribuiscono ogni giorno al perseguimento di questo risultato».