“La Società ha attivato tutte le procedure affinché sia raggiunto l’equilibrio economico finanziario per l’anno 2021″. È quanto comunica la MessinaServizi Bene Comune in un documento ufficiale, firmato dal presidente Giuseppe Lombardo, in merito ai bilanci dell’azienda rifiuti.
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A darne notizia, in una nota, sono i consiglieri del M5s, a margine della votazione in Aula di giovedì 12 agosto sulla proposta di delibera 376 del 28 luglio 2021 (antecedente quindi alla bocciatura delle tariffe Tari), con la quale l’Amministrazione chiede al consiglio comunale “di dare espressamente atto che il bilancio di previsione finanziario 2021 risulta in equilibrio”.
“Nella prospettiva della salvaguardia delle finanze e degli equilibri finanziari, l’organo dei revisori – spiegano– aveva evidenziato la necessità di due condizioni, posti alla MessinaServizi: sapere se gli equilibri di bilancio dell’azienda siano corretti allo stato attuale; verificare eventuali debiti fuori bilancio. Due quesiti ai quali i vertici della società partecipata non hanno risposto, limitandosi a garantire l’intenzione di raggiungere l’equilibrio finanziario (che non è stato quindi raggiunto).
Per di più, oggi in aula, alla nostra richiesta sull’esito del secondo quesito posto nella nota del Collegio dei Revisori, in merito alla verifica di eventuali debiti fuori bilancio da parte della società dei rifiuti, ci è stato confermato dal Presidente del Consiglio che nessun esito è pervenuto all’ufficio di presidenza. Nessuna risposta”.
“Riassumendo: l’Amministrazione ci chiede di prendere atto di un fatto che MessinaServizi smentisce. Si tratta di una vera contraddizione in termini. Ragion per cui il nostro gruppo consiliare ha espresso il suo voto contrario alla proposta di delibera”, concludono, denunciando “l’incapacità e la superficialità di chi ha proposto le variazioni di bilancio, conclamata e certificata dall’approvazione delle tariffe Tari da parte del Sindaco (incompetente nel merito), dalla nota del collegio dei revisori e dalla ‘confessione’ della Messina Servizi, che volontariamente ha omesso di certificare quanto richiesto dai revisori”.
“Ho posto dei quesiti al ragioniere generale e al collegio dei revisori dei conti – spiega Paolo Mangano – in merito a due ratifiche di consiglio comunale ferme in commissione: precisamente la delibera numero 362 e 408. In particolare chiedevo come si intrecciassero le delibere di ratifica con la proposta di oggi e gli effetti nel merito nel caso in cui queste ratifiche non venissero approvate. Non avendo ricevuto una risposta soddisfacente da parte del ragioniere generale (la risposta non è stata fornita), continuando ad avere dubbi sulla delibera, ho deciso di abbandonare l’aula”, conclude.