di Michele Bruno – Una donna è deceduta oggi dopo un incidente stradale accaduto ieri, nella zona di Santo Stefano Medio. La donna, come riportato dalla stampa, aveva deciso di intraprendere la “strada” che da sul torrente Santo Stefano, e non la Strada Provinciale 36.
L’Incidente è parso subito grave, l’auto della donna, una Citroen C1, finita sul greto del torrente, è rimasta accartocciata dopo essersi ripetutamente ribaltata. trovandosi in un tratto in discesa, la donna ha perso il controllo del mezzo. Si parla anche di un malore che potrebbe averle fatto perdere il controllo.
La donna, ex anestesista del Policlinico, avrebbe riportato gravi ferite all’addome e poi è deceduta dopo essere stata portata prima nella stessa struttura, poi al Piemonte.
Tuttavia non è del tutto d’accordo a questa ricostruzione l’attivista e membro del Direttivo della Pro Loco Messina Sud Francesco Greco, che in passato aveva fatto anche diverse segnalazioni sullo stato del torrente e dei torrenti messinesi, inviando un esposto in Procura.
In uno suo post su Facebook, un’ora dopo la notizia del decesso della donna, scrive:
“Nell’esprimere condoglianze alla famiglia, è necessario a mio avviso precisare che l’incidente è innanzitutto dovuto al totale abbandono della Vallata Santo Stefano, carente di infrastrutture, poiché la vecchia SP36 non consente il defluire del traffico, con continui imbottigliamenti e blocchi. I giornali invece cercano di attenzionare solo un presunto malore. La messa in sicurezza, la realizzazione di una strada alternativa, sono questioni che non si possono più rimandare!”
“Queste foto sono di ieri sera, scattate nella strada in terra battuta accanto al torrente che costeggia le frazioni di S. Margherita, S. Stefano Medio e S. Stefano Briga. Una signora per evitare l’impraticabile SP36 decide di utilizzare la ‘strada alternativa’ e stava per perdere la vita. Della variante SP36, promessa tanto sbandierata in campagna elettorale, non si vede nemmeno l’ombra, nemmeno la sicurezza dei cittadini è una priorità per i politici che amministrano”.
Insomma, Greco ritiene, a suo avviso, che ci possano essere delle responsabilità politiche ed amministrative su quanto è accaduto. Gli inquirenti dovranno verificare le circostanze della morte, e si comprenderà di più.