Tre deputati PD siciliani, Santi Cappellani, Carmelo Miceli e Fausto Raciti e il messinese Pietro Navarra hanno scritto un’interrogazione al Ministro dell’Interno Lamorgese perché preoccupati dalle esternazioni di Cateno De Luca nei confronti dei consiglieri messinesi. De Luca ha invitato i messinesi, dopo il voto sul piano Tari 2021, sfavorevole al Sindaco di Messina, ad “andare a cercarli uno per uno”.
“Da notizie a mezzo stampa si è appreso che, a seguito della bocciatura in consiglio comunale del piano Tari proposto dalla giunta, il sindaco di Messina, Cateno De Luca, durante una diretta Facebook, dopo aver accusato pubblicamente, indicandoli nominativamente, alcuni consiglieri comunali di essere i responsabili di più di 120 licenziamenti, avrebbe invitato indistintamente gli ascoltatori ad ‘andare a cercarli uno per uno’;
non è la prima volta che il sindaco di Messina assurge agli onori della cronaca per aver insultato o dileggiato rappresentanti delle istituzioni come i consiglieri comunali, democraticamente eletti, oppure sindacalisti, o chiunque esprima opinioni diverse, ed è stato in passato condannato per vilipendio a seguito degli insulti pubblicamente rivolti al Ministro dell’interno; tali comportamenti sono stati ripetutamente e pubblicamente denunciati da esponenti politici locali e nazionali del Pd, in quanto gravemente lesivi del rispetto che sarebbe dovuto alle istituzioni democratiche e ai suoi rappresentanti, e per il loro costante incentivo alla violenza e all’odio sociale;
tuttavia, a parere degli interroganti, l’invito del sindaco durante la diretta Facebook, ad andare a ‘cercare i consiglieri uno per uno’, solleva gravi preoccupazioni, contribuendo non solo a fomentare un pericoloso clima di odio nei confronti di oppositori politici, ma anche a configurare una vera e propria istigazione a delinquere; ad avviso dell’interrogante, è necessario ripristinare il corretto confronto democratico e prevenire il ripetersi in futuro di comportamenti analoghi, volti a contribuire a creare un pericoloso clima di odio”.
I parlamentari siciliani vorrebbero sapere “se il Governo non intenda valutare se sussistano i presupposti per adottare le iniziative di competenza ai sensi dell’articolo 142 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, anche in ragione della gravità e della reiterazione delle condotte di cui in premessa”.
Il Tuel (Testo Unico degli Enti Locali) recita che con decreto del Ministro dell’interno il Sindaco, il Presidente della provincia, i Presidenti dei consorzi e delle comunità montane, i componenti dei consigli e delle giunte, i Presidenti dei consigli circoscrizionali possono essere rimossi quando compiano atti contrari alla Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di legge o per gravi motivi di ordine pubblico.
Il Ministro riterrà che sussistano i requisiti richiesti dalla legge per rimuovere il Primo cittadino?