“Abbiamo assistito a una delle pagine più indecorose nella storia recente di questa città”.
Così, in una nota, i consiglieri comunali del M5s commentano l’esito della seduta in Aula di martedì 3 agosto sulla Tari.
“Dopo giorni di insulti, intimidazioni, strumentalizzazioni ed episodi mortificanti, per la terza volta nel giro di qualche settimana, gran parte del Consiglio si è opposto a un aumento ingiustificato delle tasse a fronte di un servizio assolutamente carente. Se mai ce ne fosse bisogno, lo ribadiamo ulteriormente: i messinesi non possono pagare le scelte sbagliate da parte dell’Amministrazione, che già hanno avuto conseguenze nefaste sui lavoratori (con motivazioni tutte da verificare) per responsabilità da imputare al 100% alla Giunta”.
“Quello che è successo negli ultimi giorni è sotto gli occhi di tutta la città, che ha assistito esterrefatta ai comportamenti di Giunta e Sindaco, il quale ha tentato di esautorare il consiglio comunale delle sue funzioni: un episodio gravissimo e senza precedenti”, proseguono, facendo riferimento al parere della Segretaria generale Rossana Carrubba e alla questione pregiudiziale sollevata dal consigliere Giuseppe Fusco, che ha manifestato i suoi dubbi sulla legittimità della proposta di delibera, chiedendo l’intervento del Presidente e un parere all’organo di legittimità.
“Nella determina sindacale (questa sì illegittima) si legge che il
primo cittadino avrebbe accertato delle illegittimità nelle due delibere sulla Tari, presentate dalla stessa Amministrazione, sostenendo che la competenza sulla questione non spettasse al Consiglio. Un ‘accertamento’, quello di De Luca, che di fatto sconfessa la proponente (la vicesindaco, la quale avrebbe presentato per ben due volte le proposte su erronei presupposti sulla competenza). Inoltre, cosa ben più grave, esautorando le funzioni giudiziarie amministrative, il primo cittadino ha ‘accertato’ che le decisioni democraticamente adottate dal Consiglio sono illegittime quanto arbitrarie. Insomma, un vero e proprio pasticcio, risolto grazie anche al nostro intervento, in pregiudiziale, che ha portato il segretario a sconfessare l’aberrazione giuridico amministrativa messa in atto dal sindaco”.
“Si tratta di un modo di fare politica becero e strumentale, che dimostra in maniera lampante una totale mancanza di rispetto verso le istituzioni, e di conseguenza verso tutti i cittadini”, commenta la capogruppo Cristina Cannistrà, che nel suo intervento in Aula ha messo sotto la lente “i numerosi tentativi di strumentalizzazione da parte del sindaco a cui abbiamo assistito in questi anni, con particolare riferimento a bilancio e Family Card, fino ai continui ricatti sulla pelle dei lavoratori: una farsa continua”.
“In attesa della risposta al nostro accesso agli atti, ancora senza riscontro – proseguono – continueremo a vigilare scrupolosamente sull’operato,
sui conti e sulla presunta ‘mancata copertura economica’ dell’azienda di cui parla l’assessore Previti, attuando le nostre funzioni di ispezione e controllo, anche se a qualcuno questo non piace e non riesce ad accettarlo. Con capacità amministrative e una adeguata programmazione, 48 milioni di euro sono sufficienti per garantire un servizio dignitoso ai cittadini, stanchi di siparietti social, insulti, comizi, promesse e parole al vento”.