di Luana Spanò – Nella gremita piazza XX Settembre, illuminati da una magica luna estiva, il pubblico di Canicattini Bagni ( Siracusa) ha accolto la rappresentazione AMORI E DISONORI a cui il Piccolo Borgo Antico ha dato vita sotto la direzione artistica di Tindara Falanga. Una formazione piuttosto libera dagli schemi comuni, con la partecipazione di Claudia Di Pasquale e Roberto Segullo, per animare un testo inedito, nato dalla penna di Gianluca Veneroso e Claudia, sapientemente ricucito dalla regista eoliana, con l’intento di tradurre in mito le passioni e le sfide umane. Giunti sul palco del prestigioso Premio Ulisse indetto dalla Gita Sicilia, gli interpreti hanno stregato e incantato la platea, attenta e silente, anche grazie alla splendida cornice musicale forgiata dal maestro Salvatore Alleruzzo e plasmata con incantevole talento dalla voce dell’impareggiabile Moira Biviano. I cinque attori, intorno al delicato tema dei tradimenti orditi da Zeus ( Roberto Segullo) ai danni della proverbiale moglie Era (Tiziana Lauricella/Claudia Di Pasquale), hanno sviluppato tutta una serie di sopraffini tematiche: dall’incapacità di noi umani di amare, come lamenta il povero Eros ( Silvia Picone), schiacciato da un mondo dove l’ansia da cellulare vince sui sentimenti più puri, alle frustrazioni di quelle ERE TRADITE (Tiziana Lauricella) solidali con le amanti illuse e deluse, come Io, Leda, Europa e Semele raccontano, scaglie di una femminilità indossata da Claudia Di Pasquale con versatili colori emotivi. A prescindere dagli esiti del prestigioso concorso, in cui la Compagnia locale rientra in finale per il terzo anno consecutivo, c’è già un vincitore: il teatro, capace di sfidare le perplessità pandemiche, portando la sua universale voce ovunque. “Un caloroso ringraziamento allo staff organizzativo di Canicattini Bagni, coordinato da Salvatore Di Mauro, nonché alla Presidentessa della FITA SICILIA, l’amica Antonella Messina – sottolinea la compagnia eoliana – , che pur non potendo assicurare la presenza fisica, ha sostenuto l’evento con immancabile tenacia, a rappresentanza di una sicilianità fiera e austera che nella cultura affonda le sue radici più profonde”.