E’ questa la frase che recita la targa apposta alla panchina Rainbow, campagna nazionale proposta dall’associazione InOltre Alternativa Progressista che a Messina è stata realizzata dal Circolo Arci Thomas Sankara, in Piazza Cairoli, in collaborazione con le organizzazioni del Comitato Stretto Pride. La campagna è nata per sostenere l’ approvazione immediata del Ddl Zan e coinvolgere l’opinione pubblica sulla necessità di porre un freno alla inqualificabile narrazione tossica che in Italia rende le persone non native e non cisgender “non persone” e quindi le rende semplici corpi, anonimi, da poter offendere, molestare, torturare…uccidere, espellere, far naufragare in mare.
“Siamo oltre il tempo massimo per approvare la legge – sostengono le associazioni – Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità” in ritardo di decenni rispetto ad altri paesi europei ,nel rispondere agli obblighi internazionali derivanti da Risoluzioni delle Nazioni Unite e Direttive comunitarie che mirano all’ introduzione di misure a tutela delle persone GLBT.
In quasi tutti i paesi europei infatti, vige una legge contro l’odio e la discriminazione provocati da stigma sessuale. In Italia, invece, aumentano le vittime, non tutelate in vita ed esposte indecentemente, cancellando di fatto le loro vite, al pubblico ludibrio, anche, spesso e purtroppo, con il supporto di una informazione sempre meno libera. Non spariranno di colpo, con le modifiche alla legge Mancino, “Misure urgenti in materia di discriminazione razziale, etnica e religiosa.”