Un grido d’allarme è stato lanciato da Legambiente Messina sugli interventi nella riserva natura della Laguna di Caspo Peloro, che questa estate risulta per molti versi un cantiere aperto. A spiegare la situazione è Cinzia Oliva (presidente circolo LEGAMBIENTE MESSINA) che in una nota ricostruisce la vicenda.
“Avevamo accolto con parziale soddisfazione le modifiche apportate al progetto “Balconi sui laghi” riguardante il Lago di Ganzirri – si legge – comunicate dalla Città Metropolitana di Messina al Ministero della transizione ecologica dopo le osservazioni avanzate dalle associazioni ambientaliste Legambiente Messina, LIPU, MAN, WWF, con nota del 31 Marzo 2021, anche se non erano ancora sufficienti.
Le modifiche apportate a quasi la metà dei previsti affacci sul lago nei punti più sensibili dell’area di riserva, infatti, non avevano eliminato tutte le nostre perplessità e preoccupazioni perchè permanevano diversi interventi non compatibili con gli obiettivi di conservazione posti dalle norme comunitarie e regionali vigenti.
Purtroppo i lavori sono continuati nonostante l’aver ribadito nella seconda nota delle associazioni ambientaliste del 18 maggio 2021, inviata in riscontro alla nota prot. N.0014495/21 del 15 Aprile della Città Metropolitana di Messina, che “l’intervento, ancorchè solo parzialmente rimodulato, è da sottoporsi a procedura di Valutazione di Incidenza e che lo stesso non rientra tra gli interventi finalizzati alla conservazione, bensì alla fruizione, critica in area così limitata e sottoposta a grave pressione antropica molteplice”.
Ad aumentare le nostre preoccupazioni sull’integrità della riserva naturale di Capo Peloro sono i lavori in corso anche intorno al Lago Faro lato tirrenico e lato Granatari, dove si sta effettuando la ristrutturazione dei percorsi pedonali e della recinzione in legno, con modalità però (escavatori, gabbioni, cementificazione, ecc…) che non si ritiene possano rispettare i delicatissimi equilibri ecosistemici plurimi esistenti, tra i motivi istitutivi sia della Riserva che della ZPS e ZSC.
Non ci convince neanche il recente “Concorso di progettazione per la riqualificazione dell’Area Protetta Laguna di Capo Peloro”, recentemente bandito dalla Città Metropolitana di Messina, che sembra assomigliare ad una classica operazione di greenwashing. La procedura prevista dalle norme vigenti vede nel piano di sistemazione (zona A) e nel piano di utilizzazione (zona B) lo strumento pianificatorio del sistema delle riserve naturali in Sicilia e non certo “concorsi” pubblici con tempi brevi e rivolti a competenze non strettamente correlate alla tutela dell’ambiente.
Adesso arriva la notizia che la gestione della Riserva verrebbe affidata a Messinaservizi bene comune, come se la tutela e la valorizzazione di un’area di riserva sia solo un problema di igiene urbana”.
“Il sito – ribadisce Legambiente – è protetto per i suoi incommensurabili valori ambientali che vanno rispettati e tutelati, sia come procedure che come interventi, e l’ente gestore deve farsene immediatamente garante. Prima che i danni siano irreparabili, chiediamo pertanto l’immediata sospensione di eventuali ulteriori lavori iniziati in assenza di Vinca ed il ripristino dei luoghi”.