In una nota a firma del Vicesindaco Carlotta Previti e dell’Assessore Dafne Musolino, l’Amministrazione comunale risponde alla decisione del Consiglio Comunale di posticipare alle 19 i lavori d’aula sulla delibera riguardo alla tariffa Tari. La nota è durissima, siamo in attesa di eventuali repliche prima dell’orario in cui si volgerà il Consiglio, e nel caso arrivino le pubblicheremo.
Ecco la nota:
Il Consiglio Comunale ingessato in becere manovre politiche, tiene in ostaggio la città di Messina sacrificando il diritto dei cittadini di avere una città sempre più pulita attraverso il potenziamento del servizio di raccolta rifiuti e spazzamento delle strade sull’altare di un’azione politica strumentale e vanagloriosa determinando la possibilità dell’insorgere di debiti fuori bilancio e la conseguente contestazione da parte della Corte dei Conti per danno erariale.
La tattica attendista del Consiglio Comunale che oggi, con il solo voto contrario dei consiglieri del Gruppo Misto Serena Giannetto, Francesco Cipolla, Nello Pergolizzi, Salvatore Serra, ha deciso di sospendere i lavori d’aula fino alle 19,00 in attesa che il Consiglio di Ministri si pronunci sulla proroga al 31 luglio 2021 del termine per l’approvazione del Piano Economico Finanziario, dimostra l’assoluta inconsistenza politica di quei consiglieri che hanno dichiarato di non avere avuto il tempo necessario per approfondire la delibera che era stata presentata 5 giorni fa e ampiamente discussa e approfondita nelle commissioni competenti (bilancio e ambiente) nei precedenti giorni di lunedì e martedì.
Questi consiglieri, così impegnati a far altro da non avere trovato il tempo, nei 5 giorni precedenti per studiare e approfondire la delibera, hanno preannunciato di volersi avvalere della eventuale proroga che il Consiglio dei Ministri ha comunicato di volere concedere fino al 31 luglio per l’approvazione del PEF, commettendo un errore che denota la loro assoluta mancanza di serietà nello svolgimento del loro impegno civico.
La proroga che il CdM pare abbia intenzione di concedere è infatti destinata ad aiutare quei Comuni che non sono arrivati in tempo a predisporre il PEF, ma non avrebbe dovuto avere alcun effetto per quegli Enti, come il Comune di Messina, che dimostrando serietà ed efficienza, avevano già pronto il Piano, munito dei relativi pareri di legge e degli enti di controllo (ARERA e SRR).
La mancata approvazione del PEF 2021- come spiegato in Aula – provocherà gravi danni al servizio, impedendo alla Società di potenziare l’organico per lo spazzamento e la scerbatura, mantenere i livelli occupazionali necessari a raggiungere la quota del 65% di Raccolta Differenziata (obiettivo di legge) necessario ad innescare il meccanismo virtuoso che consentire l’applicazione della tariffa puntuale grazie alla quale ogni cittadino pagherà per la quantità effettiva dei rifiuti che produce. Inoltre, e non meno importante, senza l’approvazione del PEF 2021 tutte le spese necessarie all’esecuzione di interventi di tutela ambientale (rimozione discariche, bonifica siti inquinati, pulizia e rimozione rifiuti torrenti e spiagge) compresi gli interventi da effettuare in emergenza graverebbero sul bilancio comunale determinando l’insorgere di debiti fuori bilancio e la conseguente contestazione da parte della Corte dei Conti per danno erariale. Nonché la mancata approvazione del PEF comporterà l’impossibilità per la società di procedere alla nomina del suo direttore generale in un momento così strategico per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.