di Michele Bruno – Il deputato del Movimento Cinque Stelle Antonio De Luca è riuscito a trasformare la sua mozione di stamattina contro i tagli all’ospedale Papardo in un ordine del giorno che questo pomeriggio è stato approvato dall’Ars.
L’odg votato dall’Aula mette così alle strette il Governo regionale, che dovrà adesso assicurare i fondi per garantire e potenziare il nosocomio di Messina. Dell’approvazione dell’ordine del giorno presentato dall’On. Antonio De Luca e sottoscritto dai suoi colleghi del M5S e da alcuni deputati di altre forze politiche, dovrà necessariamente tener contro il dirigente dell’assessorato regionale alla Salute, Mario La Rocca, che nelle prossime ore deciderà del futuro dell’Azienda Ospedaliera Papardo.
Il deputato De Luca commenta così l’approvazione del suo odg : “Sono molto soddisfatto per il risultato ottenuto e ringrazio i colleghi dell’ars per aver sposato la causa dell’Ospedale Papardo, che rischiava essere smantellato per una scelta scellerata da parte della Regione.
Non bisogna però abbassare la guardia e continuare a vigilare.
È infatti fondamentale che, una volta risolto il problema del tetto di spesa, il Papardo proceda con le assunzioni di personale sanitario”.
Particolarmente soddisfatta anche Valentina Zafarana che evidenzia “come la battaglia per una buona sanità non può subire arresti ma deve proseguire in tutte le direzioni, atteso che la provincia di Messina in questi anni ha patito troppi tagli”.
L’on. De Luca si è opposto alla decisione dell’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana di bocciare la programmazione degli anni 2022/2023 del Piano Triennale inviata dall’Azienda Ospedaliera “Papardo” e di decurtare, sempre per gli anni 2022 e 2023, risorse per circa 8 milioni di euro.
“La dotazione organica trasmessa dal Papardo – si legge testualmente nella mozione approvata all’odg- è stata predisposta tenendo conto della obbligatorietà di garantire i LEA e assicurare un’adeguata turnazione del personale nei reparti in conformità al tetto di spesa disponibile per l’anno 2021″.
Secondo il deputato regionale del Movimento Cinque Stelle la decurtazione a 71 milioni di euro del tetto di spesa per gli anni 2022/2023 avrebbe avuto come inevitabile conseguenza quella di ridurre la produttività del nosocomio messinese, perché avrebbe comportato il taglio di circa 156 sanitari e di numerosi servizi sanitari.
I deputati De Luca e Zafarana spiegano “è l’unico ospedale a fornire la zona nord di Messina che si estende per un ampio territorio ed è l’unica Azienda Ospedaliera in grado di garantire la reperibilità h24 dei servizi di Cardiochirurgia ed Ortopedia. Il Papardo è inoltre dotato di due sale di emodinamica e garantisce una continua disponibilità per la rete STEMI anche in caso di casi COVID positivi. In gioco c’è la sopravvivenza di un presidio sanitario fondamentale, non solo per Messina ma anche per la vicina Calabria”.