di Michele Bruno – Si era creato il caso quando era apparsa certa la fine delle operazioni drive-in per il tracciamento dei positivi al Covid-19 a Messina. Già l’ordinanza n.59 del Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, che recepiva le norme nazionali, aveva abolito, alla data del 20 Maggio scorso, l’articolo 2 della precedente ordinanza n.36, con l’effetto di eliminare i controlli in ingresso in Sicilia dalle altre regioni, in questo modo si disponeva la chiusura delle strutture alla Caronte e alla Stazione Marittima. Ma questo derivava dalla decisione del Governo Draghi di allentare le restrizioni e consentire gli spostamenti tra regioni senza limitazioni (Decreto Legge n.65 del 18 Maggio 2021).
In seguito arriva il 27 Maggio il taglio della Regione Sicilia, la struttura dell’Ex Gazometro, unica rimasta in città e specializzata ai controlli dei residenti. L’Asp di Messina, non potendo più mantenere tutto il personale necessario, a seguito del richiamo del personale della Protezione Civile dislocato in loco (la cui presenza non era più ritenuta necessaria cessato lo Stato d’emergenza) ha prima ridotto, poi deciso lunedì scorso di chiudere definitivamente.
Ieri la presa di posizione del Presidente della III Municipalità e Vice-Coordinatore cittadino di Forza Italia Natale Cucé, che in una nota si dimostra contrario alla chiusura di quello che era ormai un punto di riferimento per i messinesi:
“Da domenica 6 giugno è stato chiuso il centro Tamponi rapidi all’ex Gasometro di Messina. Ritengo che la scelta disposta dall’Asp sia insensata e senza una valida motivazione e penalizzante per la popolazione, in quanto in questi mesi sono stati processati circa 150.000 tamponi rapidi che a loro volta hanno permesso la scoperta di circa 8000 positivi nel territorio della città di Messina. Numeri davvero importanti che hanno permesso di tenere sotto controllo l’andamento dei contagi.
Un lavoro incessante 7 giorni su 7 comprese domeniche e festivi che hanno permesso alla popolazione di verificare con rapidità ed in maniera gratuita screening fondamentali per il controllo delle positività.
Con la chiusura del centro numerosi messinesi adesso dovranno mettere mani al portafoglio per poter avere la certificazione al fine di partecipare a manifestazioni sportive o matrimoni o cerimonie in genere dove il tampone è obbligatorio.
Malgrado i numeri dei contagiati in Sicilia sia molto diminuito non significa che bisogna abbassare la guardia sulla prevenzione ed avere la possibilità di un tampone rapido certificato dall’Asp è diventato oramai una cosa rara.
Considerato inoltre che nei laboratori privati il costo di un tampone rapido si aggira sui 15/20 euro per le famiglie sarà un lusso poter fare il tampone per le motivazioni sopra citate chiederò un intervento del Sindaco e l’ufficio Straordinario Commissario Emergenza Coronavirus affinché si possa al più presto riattivare il progetto TAT (tamponi a tappeto) al fine di tenere sotto controllo i contagi e dare serenità alla popolazione in considerazione del fatto che bisogna tenere alta l’attenzione e non mollare la presa.“
Si crea dunque il clamore anche tra i comuni cittadini.
Oggi arriva la nota di Asp Messina:
“Il servizio tamponi all’Ex gasometro riprenderà da venerdì prossimo 11 giugno su prenotazione per residenti. Il servizio, che sarà svolto dall’Asp sarà attivo lunedì e venerdì dalle 9 alle 13 e mercoledì pomeriggio dalle 15 alle 18 sempre su prenotazione. Per prenotarsi è attivo il numero verde 800954434, risponde l’ufficio informazioni coordinato da Usca Messina centro. Potranno essere prenotate massimo 300 persone in ogni sessione”.
Sarà l’Asp stessa a sobbarcarsi le spese di gestione per i soli residenti.
Per Cucé però non basta “Tre giorni sono pochi e bisogna almeno garantire il servizio per sei giorni o almeno da lunedì a venerdì”.
Gazzetta del Sud poi rende noto che “al momento gli operatori del numero verde non sono ancora autorizzati a prendere le prenotazioni e, quindi, venerdì il servizio riprenderà ma con il rischio che non ci sia nessuno in lista. Probabilmente solo dalla prossima settimana si potranno effettuare le prime prenotazioni”.
Questa decisione avrebbe costretto i messinesi a dover pagare di tasca propria i tamponi in caso di necessità, avvalendosi di una struttura privata.