“E’ purtroppo realistico mettere in correlazione quanto avvenuto al Dipartimento Urbanistica del Comune di Messina, dove un dipendente pubblico è stato aggredito, con le ultime dirette social del sindaco. Alimentare la tensione sociale pur di ottenere un consenso mediatico, è segno di povertà di visione politica. Governare una città vuol dire costruire comunità, non coltivare odio sociale. Chiediamo a Cateno De Luca di cambiare registro, senza utilizzare il proprio ruolo istituzionale per farsi portatore di un falso moralismo, atto a nascondere l’incapacità di creare ponti tra l’amministrazione e la cittadinanza”. Così in una nota Palmira Mancuso della Direzione Nazionale di Più Europa.
“Siamo solidali con i dipendenti pubblici mortificati da esponenti dell’amministrazione che pur avendo gli strumenti del diritto per contestare il lavoro ritenuto improduttivo, scelgono la gogna mediatica, senza filtri, esponendo le menti meno sofisticate a reazioni ingiustificabili”.
Ed ancora Articolo Uno con il segretario provinciale Domenico Siracusano: “È gravissimo quanto accaduto al Dipartimento Urbanistica del Comune di Messina. L’aggressione di un dipendente racconta di un clima imbarbarito che vede le lavoratrici e i lavoratori del Comune e delle partecipate costantemente e indiscriminatamente additati e attaccati. Non è purtroppo il primo episodio ne’ temiamo sia l’ultimo se non si cambiano atteggiamenti ed approcci, a partire dal primo cittadino. I toni, che in più di un occasione, il Sindaco ha usato nei confronti dei dipendenti creano una condizione di tensione latente e rischiano di legittimare inaccettabili forme di violenza.
Cateno De Luca faccia mea culpa e si ristabilisca una quadro di rapporti e relazioni tra amministrazione e dipendenti consono ad una città civile. Ci si renda conto che le parole sono come pietre e rischiano ad armare mani più o meno consapevoli.
Troppo facile scaricare su funzionari e impiegati i limiti di un’amministrazione che ha fatto della propaganda strumentale una cortina di fumo per oscurare il reale andamento del governo di una città che, a partire dai servizi pubblici essenziali – raccolta e spazzamento su tutti – , sconta carenze e ritardi.
È gravissimo quanto accaduto al Dipartimento Urbanistica del Comune di Messina. L’aggressione di un dipendente racconta di un clima imbarbarito che vede le lavoratrici e i lavoratori del Comune e delle partecipate costantemente e indiscriminatamente additati e attaccati. Non è purtroppo il primo episodio ne’ temiamo sia l’ultimo se non si cambiano atteggiamenti ed approcci, a partire dal primo cittadino. I toni, che in più di un occasione, il Sindaco ha usato nei confronti dei dipendenti creano una condizione di tensione latente e rischiano di legittimare inaccettabili forme di violenza.
Cateno De Luca faccia mea culpa e si ristabilisca una quadro di rapporti e relazioni tra amministrazione e dipendenti consono ad una città civile. Ci si renda conto che le parole sono come pietre e rischiano ad armare mani più o meno consapevoli.
Troppo facile scaricare su funzionari e impiegati i limiti di un’amministrazione che ha fatto della propaganda strumentale una cortina di fumo per oscurare il reale andamento del governo di una città che, a partire dai servizi pubblici essenziali (raccolta e spazzamento su tutti), sconta carenze e ritardi.
Articolo Uno esprime la propria solidarietà e vicinanza a tutti i dipendenti di Comune e partecipate che nella stragrande maggioranza dei casi hanno a cuore il proprio lavoro e la propria città. Se è vero che c’è qualcuno che non svolge con correttezza e puntualità le proprie mansioni esistono procedure e strumenti per intervenire senza agitare gogne mediatiche utili unicamente a prendere, a dire il vero sempre meno, likes sui social.
Articolo Uno esprime la propria solidarietà e vicinanza a tutti i dipendenti di Comune e partecipate che nella stragrande maggioranza dei casi hanno a cuore il proprio lavoro e la propria città. Se è vero che c’è qualcuno che non svolge con correttezza e puntualità le proprie mansioni esistono procedure e strumenti per intervenire senza agitare gogne mediatiche utili unicamente a prendere, a dire il vero sempre meno, likes sui social”.