Assolto Walter De Benedetto. Lo ha deciso il tribunale di Arezzo chiamato a decidere sull’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Sostanza che De Benedetto coltivava nella serra vicino a casa per scopi terapeutici. De Benedetto, viste le sue precarie condizioni di salute non era presente in aula. L’uomo e’ affetto da una severa forma di artrite reumatoide e’ era processo per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. De Benedetto e’ assistito dagli avvocati Miglio e Simonetti.
“Me lo sentivo, ero fiducioso nella magistratura, era anche una questione di sensibilita’”. Cosi’ all’AGI Walter De Benedetto, assolto dal tribunale di Arezzo chiamato a decidere sull’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Sostanza che De Benedetto coltivava nella serra vicino a casa per scopi terapeutici. De Benedetto, viste le sue precarie condizioni di salute oggi non era presente in aula.
“Ora serve una legge per tutelare i pazienti e tutti i consumatori di cannabis” così commenta Palmira Mancuso, membro della Direzione Nazionale di Più Europa la sentenza di assoluzione emessa oggi dal Tribunale di Arezzo nei confronti di Walter De Benedetto, processo per aver coltivato cannabis per alleviare i dolori dell’artrite reumatoide che lo affligge da anni.
“La storia di Walter è l’esempio di come la legge in Italia costringa i Tribunali a processare malati che coltivano il proprio farmaco – continua Palmira Mancuso, che a Messina coordina il gruppo cittadino – e consumatori che decidono di non acquistare cannabis al mercato nero. E’ una legge che con Più Europa stiamo cercando di modificare, nella direzione della depenalizzazione dell’auto-coltivazione”.
Lo scorso 20 aprile infatti anche a Messina Più Europa si è mobilitata per la campagna #ColtiviamoLibertà a sostegno della proposta di legge del deputato di +Europa Riccardo Magi che legalizza la coltivazione domestica della Cannabis e riduce le pene per i fatti di lieve entità.
“Legalizzare la cannabis, anche la sua coltivazione per uso personale, consente di avere più legalità, sottraendo un mercato miliardario alle mafie, più giustizia, liberando il sistema giudiziario dai procedimenti per reati di lieve entità, più sicurezza, consentendo un controllo delle sostanze acquistate dai consumatori, e maggiore accesso alle terapie sanitarie per i malati che utilizzano la cannabis terapeutica e che oggi soffrono l’insufficienza della produzione italiana”.