Il prof. Michele Limosani, direttore del Dipartimento di Economia dell’Università di Messina ha prodotto il report “Messina: un’istantanea sull’economia della città”, che come spiega l’autore nella premessa infatti vuole essere «un’istantanea sullo stato di salute economico della nostra città, soffermando la nostra attenzione sui “fondamentali” del sistema, cioè quelle grandezze economiche sulle quali poggia l’intera costruzione del sistema produttivo locale».
Si tratta di uno strumento utile e allo stesso tempo impietoso che conferma l’importanza di avviare una discussione aperta su dati che fanno luce sul futuro prossimo – non proprio roseo – della città.
Quanti sono i messinesi che lavorano? Quanto guadagnano? Che tipo di lavoro svolgono? Quanta ricchezza producono le famiglie? Chi sta pagando il prezzo del Covid? A tutte queste domande contribuisce a rispondere in maniera sintetica, comprensibile a tutti e accompagnata con il rigore di dati comprovati il report che invitiamo a leggere attentamente e a divulgare. Uno strumento-chiave, tanto semplice nella forma quanto preciso nei numeri analizzati, per capire insieme dal punto di vista economico, cosa può accadere in futuro se la città continuerà a seguire l’attuale tendenza di sviluppo.
Il report è l’occasione di avviare un dibattito pubblico, aperto al contributo di tutti i messinesi con l’obiettivo di sottolineare la necessità di un progetto di sviluppo a medio-lungo termine organico e condiviso da chi abita questa città ma anche da chi la governa, che consenta di ridurre il rischio di impoverimento della città e di aprire nuovi cammini che alzino la qualità della vita, favorendo uno sviluppo inclusivo e sostenibile.
«Conosci Messina; ama Messina» dichiara Michele Limosani. «E’ giunto il momento di porre le basi per la rinascita della città. È il tempo di lavorare insieme, senza pregiudizi e rivalità per trasformare una crisi economica e sociale senza precedenti in una grande opportunità di sviluppo».
La casa editrice Mesogea sostiene e divulga quello che non si può definire solo un “documento”» sostiene Ugo Magno della casa editrice Mesogea «ma anzi un vero e proprio punto-nave che, interpretando i numeri in modo finalmente intellegibile, ha tutti i presupposti per coinvolgere trasversalmente tutti, soprattutto i giovani, in un dibattito concreto da cui partire (o ripartire) per guardare a un domani, al momento piuttosto allarmante, proprio dietro l’angolo».
Come sottolinea Francesco Saija, presidente di Parliament Watch Italia, associazione che coordina il laboratorio Libellula: «Il report esprime bene lo spirito del rapporto che “Libellula” vuole instaurare con l’Università. Nell’Università esistono competenze preziose per lo sviluppo e il potenziamento dello spirito civico, che, a nostro avviso, è quel capitale invisibile che contribuisce allo sviluppo locale in maniera decisiva, ingenerando aspettative sull’azione di governo, dando forma alle priorità e coordinando l’azione dei cittadini. Messina ha molto bisogno di questa moneta invisibile».
Il report è scaricabile sul sito di Parliament Watch.