di Michele Bruno – Negli ultimi tempi è tornata l’idea, tra diversi esponenti politici, di rilanciare il Ponte sullo Stretto e finanziare l’infrastruttura con le risorse europee stanziate per il rilancio dell’economia dopo l’emergenza coronavirus. E’ intervenuto in merito proprio il Ministro per la Transizione Ecologica, Roberto Cingolani.
“Il ponte sullo Stretto di Messina? Mi lascia perplesso. Da un lato c’è una situazione di sismicità critica, dall’altro lato penserei più a potenziare le infrastrutture fondamentali per Sicilia e Calabria. Per ora aspetterei, ma non ho studiato il progetto”. Così si è espresso il Ministro Cingolani a The Breakfast Club, su Radio Capital, frenando così sulla discussione di nuovi progetti infrastrutturali tra le due sponde dello Stretto. La notizia è stata rilanciata da importanti agenzie stampa come Agi e Dire.
“Ci sono in ballo grandi infrastrutture – ha chiarito a proposito del Recovery Fund – e sappiamo che dobbiamo lavorare molto sulla catena dei permessi. Con il Recovery Plan possiamo trovarci in situazioni imbarazzanti: se ci mettiamo anni a dare permessi e a mettere in piedi infrastrutture, il rischio è che poi dovremmo restituire i soldi all’Unione Europea, perché abbiamo tempi certi e stretti. Non posso assicurare ora che tutti i soldi verranno spesi, ma l’impegno è enorme”.
Nonostante il Ministro per le Infrastrutture, Enrico Giovannini, abbia già escluso questa ipotesi in quanto nel Recovery Plan possono essere inserite solo opere che saranno completate entro il 2026, c’è ancora chi vorrebbe inserire il Ponte sullo Stretto nel Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Come Matilde Siracusano, deputata messinese di Forza Italia “Il ministro sbaglia a liquidare con poche parole e senza aver approfondito tutti i dossier disponibili – per sua stessa ammissione – il tema della realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Anche da questa affrettata presa di posizione emerge come sul collegamento stabile tra Sicilia e Calabria esista ormai una sorta di pregiudizio ideologico assai difficile da superare. Forza Italia ribadisce la necessità di inserire l’opera nel Piano nazionale di ripresa e resilienza”.
Soddisfatti invece i parlamentari Verdi: “Ha fatto bene il ministro Cingolani a esprimere perplessità sulla realizzazione del ponte sullo stretto di Messina ed in particolare con la motivazione legata alla sismicità dell’area e auspico che i dubbi si trasformino in una decisone negativa formale”, ha dichiarato Angelo Bonelli, leader del soggetto politico ambientalista.
“Il ministro Cingolani a questo punto, insieme al suo collega Giovannini , arrivi a una decisione formale definitiva negativa che chiuda la vicenda ponte non solo relativamente al suo inserimento, impossibile, nel PNRR ma anche sull’uso dei fondi ordinari dello Stato per finanziarie questa inutile opera che ad oggi ha sperperato quasi 1 miliardo di euro di fondi pubblici tra fantasiosi studi, consulenze e progettazioni”. Ha concluso Bonelli.