Il gruppo di iniziativa civica “Rispetto Messina” è intervenuto sul rinvio delle elezioni della Città Metropolitana sottolinenado l’ “assoluta assenza di reazioni, non solo da parte di soggetti politici, ma anche da parte di quei Sindaci e consiglieri comunali che assistono acriticamente a quella che è ormai una palese manifestazione di democrazia negata”.
Il 29 marzo era stato individuato come data per lo svolgimento delle elezioni del Consiglio Metropolitano della Città Metropolitana di Messina. Una elezione definita di secondo grado perché ad eleggere tale organismo che ha il ruolo di esecutivo, nel cui ambito viene individuato anche il vice-sindaco metropolitano, dovevano essere i sindaci ed i consiglieri comunali di tutti i Comuni della ex Provincia“. E’ quanto si legge in una nota del Gruppo di iniziativa civica “RispettoMessina”. “Si sarebbe così codificato il passaggio ad una “democrazia dei territori” -prosegue la nota- con il pieno coinvolgimento dei rappresentanti di tutte le realtà locali alla gestione di un Ente di Area Vasta con finalità di carattere strategico, quali le politiche di rete e la promozione dello sviluppo. Ma, a causa di un arrogante colpo di mano verificatosi all’ARS, celato subdolamente dietro l’orpello vergognoso del voto segreto, tali elezioni sono state rinviate, per l’ennesima volta, “sine die”. Ma quello che colpisce e che ciò sia avvenuto nella quasi assoluta assenza di reazioni, non solo da parte di soggetti politici, ma anche da parte di quei Sindaci e consiglieri comunali, che, quasi rinunciando a voler essere protagonisti nella gestione di un ente così importante, assistono acriticamente a quella che è ormai una palese manifestazione di ” democrazia negata”.
E cosi tale ente, pur cambiando denominazione, opera da quasi otto anni, mediante gestioni monocratiche, contemperate, negli ultimi anni, dalla presenza di un commissario straordinario di nomina politica, che si limita a svolgere funzioni di mera ratifica. Ma tale sospensione della democrazia ha avuto, come naturale conseguenza, un calo di attenzione nei confronti delle “potenzialita” della Citta metropolitana, riducendone anche la capacità di poter giocare un ruolo fondamentale nelle strategie di sviluppo del territorio. E ciò ha favorito la gestione di tale ente visto come “strumento di potere”, se non come mezzo per perseguire le proprie ambizioni politiche personali, in assenza di meccanismi di controllo politico o tecnico. E cosi si assiste ad atti e decisioni amministrativi di piccolo cabotaggio, insieme, però, ad una capillare gestione politica dei fondi per interventi per centinaia di milioni di euro inseriti nel master plan, con delle scelte discrezionali che possono favorire o meno i vari comprensori del territorio metropolitano. Ma, a parte ciò, va evidenziato che la Città Metropolitana si dovrà dotare di strumenti di pianificazione e progettualità importanti, quali il Piano Strategico ed il Piano di Coordinamento Territoriale; ed è assurdo pensare che tali piani possano essere adottati solo da due soggetti come il Sindaco metropolitano ed il commissario facente funzione del Consiglio metropolitano. A meno che, e lo dimostrano questi continui rinvii e l’assoluta mancanza di attenzione da parte del Governo Regionale nei confronti della particolare “valenza” delle tre citta metropolitane siciliane, che sono state poste sullo stesso piano dei Liberi Consorzi Comunali, non si voglia mettere qualsiasi forma di democrazia, attualmente in sospeso per tali enti intermedi, definitivamente in soffitta. In nome di un potere della Regione invasivo e pervasivo, fondato su una “autonomia” che è stata utilizzata per creare privilegi, e che abbisogna di correttivi incisivi ed articolati per non rischiare di finire come un “Leviatano” che divora se stesso”, conclude la nota.