In vista dei prossimi appuntamenti elettorali, a partire dalle regionali, sono diversi i politici siciliani in cerca di nuovi posizionamenti. Del resto i partiti stanno serrando le fila, iniziando una vera e propria campagna acquisti sui territori, in cerca di futuri candidati che possano garantire risultati elettorali. Così i più avvezzi a fiutare la possibilità di rimanere nell’agone politico, con una certa disinvoltura cambiano “bandiera”: e Salvini al momento è il leader che offre maggiori opportunità in termini di riuscita, stante i sondaggi dei quali si nutre la ricerca del consenso.
A Messina, a prendere le redini del prospettato “carro dei vincitori” è Nino Beninati, che torna da protagonista dopo un lungo silenzio. Deputato regionale per 4 legislature sempre in Forza Italia (PDL), nel suo ultimo mandato nella XV legislatura ha ricoperto l’incarico di Presidente della Commissione Sanità ed è stato Assessore ai Lavori pubblici. Poi il suo ritiro volontario nel 2013. E’ lui il coordinatore cittadino della Lega a Messina, il cui coordinatore provinciale è l’on. Antonio Catalfamo.
Dal bacino di Forza Italia approda alla Lega anche il deputato nazionale Nino Germanà, ultima generazione di una dinastia di parlamentari, assessori, sindaci, in quel di Brolo, sui Nebrodi. Il deputato, “trombato” alle ultime regionali, è approdato con le liste blindate a Montecitorio quale fedelissimo di Berlusconi e Alfano, per passare nel maggio 2020 al gruppo Misto, per la precisione con la componente Noi con l’Italia-USEI-Cambiamo, ovvero l’unione dei piccoli partiti di Maurizio Lupi e Giovanni Toti.
A dare il benvenuto al neoleghista è stato Nino Minardo, anche lui ex forzista e oggi segretario siciliano della Lega.
Un passaggio che alimenta le frizioni tra i forzisti siciliani, che si ritroveranno probabilmente in un centro destra unito dove la Lega sfrutterà il bacino di voti garantiti dalla mai chiusa banca del consenso democristiana. (Pal.Ma)