Di Salvatore Di Bartolo – “E pur si muove!“ La celeberrima frase, attribuita a Galileo Galilei, il quale l’avrebbe pronunciata al cospetto del tribunale dell’Inquisizione al termine della sua abiura dell’eliocentrismo, ha varie volte trovato applicazione anche alla politica, rivelatasi troppo spesso l’arte dell’immobilismo.
Situazione molto diffusa soprattutto in determinate aree del paese, in cui la politica dell’immobilismo sembra aver inesorabilmente soppiantato la politica del fare. Ed è questo il caso del Mezzogiorno d’Italia, in cui il tempo sembra essersi politicamente fermato ai fasti della tanto vituperata Prima Repubblica. Questa volta però, pare che qualcosa si stia per muovere anche in direzione di quello che un tempo fu il Regno delle due Sicilie.
A dare prova di ciò è l’annuncio dell’onorevole Mara Carfagna, nominata appena un mese fa ministro per il Sud e la Coesione Territoriale dal premier Mario Draghi. “Per utilizzare al meglio le risorse in arrivo per il Sud Italia – esordisce la Carfagna – si andranno a rafforzare le pubbliche amministrazioni delle regioni del Mezzogiorno”.
“Proprio per questo – prosegue l’ex vicepresidente della Camera dei Deputati – con il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta abbiamo dato impulso all’attuazione di una norma prevista nella scorsa legge di bilancio che prevede l’assunzione di 2.800 profili all’interno delle pubbliche amministrazioni del Mezzogiorno”.
Queste le parole del ministro Carfagna. Sarà la volta buona?