di Salvatore Di Bartolo – La scorsa domenica l’assemblea del Partito Democratico riunitasi in streaming ha eletto in modo plebiscitario, con 86 sì, due no e 4 astenuti, Enrico Letta quale nuovo segretario al posto del dimissionario Nicola Zingaretti.
Nel suo intervento in assemblea, l’ex premier ha sottolineato la necessità di “un nuovo partito” che possa mettere al centro la parola partecipazione. Poi ha chiesto di rivolgere maggior attenzione a donne e giovani ed all’impegno per un nuovo centrosinistra, promettendo di aprire un dialogo con il M5s di Conte, ma anche con Leu, Azione e +Europa.
Tra le priorità indicate dal nuovo segretario dem anche due vecchie battaglie del centrosinistra: lo Ius Soli ed il voto ai 16enni. “Voglio rilanciare lo ius soli, è una norma di civiltà”, ha spiegato Letta.
“Io sarei molto felice se il governo guidato da Mario Draghi, senza polemiche, fosse quello in cui poter dare vita alla normativa dello ius soli”, la legge sulla cittadinanza. Ed ancora: “voglio fare una battaglia sul voto ai 16enni, anche se so che si tratta di una battaglia divisiva e complicata, ma dobbiamo allargare il peso dei giovani nella società”.
“Progressisti nei valori, riformisti nel metodo e radicali nei comportamenti tra di noi”: questa è la ricetta di Enrico Letta per rilanciare il nuovo Partito Democratico. “Noi come il Pd abbiamo il dovere di esserci, non con lo sguardo al nostro ombelico ma nella società”.
Letta ha infine sottolineato che l’opposizione fa parte della vita democratica di una nazione: “non dobbiamo essere quelli che devono per forza andare al governo. Se diventiamo la protezione civile della politica, diventiamo il partito del potere. E se siamo il partito del potere, noi moriamo. Si vincono le elezioni se non si ha paura di andare all’opposizione”.