In Via dei Mille la “cicatrice” della fibra ottica, Sandro Penna “danneggiato l’antico basolato lavico”

Il presidente dell’associazione “Millevetrine” denuncia il danneggiamento dell’antico basolato lavico presente sulla strada (poi coperto dall’asfalto negli anni ’70): “Tutto il materiale demolito conferito in discarica”.

E’ uno degli effetti del passaggio della fibra ottica in via dei Mille e in tante altre strade del centro città. “Non possiamo che plaudire all’avanzare del progresso grazie alle nuove tecnologie che accorciano il gap strutturale che affligge il meridione d’Italia in generale, Messina in particolare. Ma questo non può avvenire a discapito della storia di questa città, a discapito delle sue bellezze per quanto nascoste. La via dei Mille è interamente pavimentata con l’antico basolato lavico, in alcuni tratti lavorato a mosaico, criminalmente coperto negli anni 70 con volgare asfalto – ricorda Sandro Penna –  Orbene la ditta incaricata dei lavori di scavo che coinvolgono i 500 metri della strada, sta scavando la trincea che le serve a raggiungere la profondità ideale per collocavi la fibra frantumando asfalto e basolato lavico, sta conferendo in discarica tutto il materiale demolito, e riempiendo lo scavo con delizioso cemento rosso che non sembra verrà ricoperto con nuovo asfalto. Nessun ripristino dell’esistente,  nessuna attenzione prima di rompere, ed è così in tutte le strade nelle quali sono stati effettuati questi lavori. Abbiamo chiesto conto dell’accaduto al Presidente della VI Commissione consiliare Urbanistica Dott. Biagio Bonfiglio, il quale prontamente si è reso disponibile a far luce sulla vicenda contattando l’Assessore Caminiti che, a sua volta, si adopererà per verificare la corretta esecuzione dei lavori. Noi desideriamo sapere – conclude il presidente dell’associazione di commercianti di Via dei Mille –  se la ditta avesse o meno l’obbligo al rispetto dei luoghi ed al ripristino del prezioso lastricato, oppure, se tale obbligo non fosse previsto, chi è il responsabile di progetto che ha scritto o autorizzato un appalto che più che portare progresso, rappresenta un oltraggio alla decenza, un’offesa all’intelligenza e uno sfregio alla cultura di una città martoriata da terremoti e ignoranza. Una cicatrice di 500 metri alla nostra storia, l’ennesima”.

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