di Luana Spanò – Il Comitato #iosonolorenza chiede al Presidente Musumeci la revoca del mandato di La Paglia e dichiara: “Sono trascorsi 6 mesi dalla tragica morte di Lorenza; a seguito di quella tragedia il popolo eoliano è sceso in piazza manifestando il proprio dissenso verso le istituzioni, occupando simbolicamente l’ospedale e persino il porto di Lipari. La mobilitazione composta ma decisa dei cittadini eoliani ha avuto il merito di attirare finalmente la dovuta attenzione delle istituzioni alle condizioni della sanità eoliana al punto che sull’isola sono arrivati l’assessore Razza, la commissione dell’ars, con a capo la presidentessa Margherita La Rocca Ruvolo ed il Direttore Generale dell’azienda sanitaria Paolo La Paglia. In quei giorni di grande dolore di tutta la comunità, sono state fatte promesse davanti alle telecamere e, già solo con una stretta di mano dell’assessore Razza, si è voluto dar credito agli impegni ed alle promesse assunti. E’ stata, in particolare, prospettata una sorta di immediata operazione cuscinetto che avrebbe dovuto fronteggiare temporaneamente le carenze della pianta organica dell’ospedale di Lipari, in attesa che venissero espletate e completate le procedure per la pubblicazione dei bandi a copertura di tutti i posti vacanti.Al netto di qualche timido tentativo, al momento, la situazione dell’ospedale di Lipari è, se possibile, addirittura peggiorata in seguito al pensionamento di alcuni operatori sanitari ed alla richiesta di trasferimento di uno dei due anestesisti presenti in struttura; mancano all’appello circa 30 infermieri, 4 anestesisti, 5 medici di medicina generale ed 1 cardiologo di ruolo; non risulterebbe coperto il turno pomeridiano con la conseguenza che, dopo le 20, alle Isole eolie l’eventuale infartuato può solo sperare di avere la fortuna di essere trasportato in elicottero in altro nosocomio. Ad oggi, poi, dopo sei mesi, non sono stati ancora attivati i due posti di terapia sub intensiva che erano stati promessi quando invece al policlinico di Messina si è riusciti a realizzare ben 12 posti in una sola notte. Un numero ancora troppo elevato di Eoliani malati oncologici è costretto a viaggiare nonostante le accorate richieste, da noi formulate anche su questo punto, di radicale inversione di metodo, con la modifica del piano Trinacria e con la auspicabile previsione che siano i medicinali a viaggiare, e non i pazienti. A distanza di sei mesi dalla tragedia che ha colpito Lorenza e tutta la comunità, insomma, le istituzioni sanitarie ed in parte quelle politiche non hanno fornito risposte adeguate e non hanno di certo mantenuto impegni e promesse assunti. Nessuna notizia sulle procedure di reclutamento di figure professionali mancanti di cui al bando scaduto il 24 gennaio, nessuna informazione in merito al numero dei partecipanti alla procedura, alla commissione d’esame, alla graduatoria esistente degli infermieri ed al suo eventuale scorrimento, e nessuna informazione in merito ai 2 posti di terapia subintensiva ed ai tempi di realizzazione. Il tempo trascorso finora, inutilmente, ad attendere provvedimenti che possono essere adottati con una semplice firma ed il silenzio riservato alla gente di Lipari dopo tutti gli impegni assunti, appaiono oggi moralmente inaccettabili. Omettere di dare risposte chiare alla gente di Lipari, dopo aver preso un impegno anche morale nei confronti della famiglia di Lorenza, non è certamente un reato ma non svolgere al meglio il proprio lavoro per la tutela della salute pubblica ed in particolare di quella degli eoliani, sbiadisce l’immagine delle istituzioni che voi rappresentate. Preso atto che le indicazioni della politica regionali, mediate da Ferdinando Croce , non sono state recepite del tutto dalla direzione generale dell’asp 5 di Messina, considerato che 6 mesi possono essere sufficienti per certificarne l’inefficienza operativa. Il comitato #iosonolorenza chiede formalmente al Presidente Musumeci di verificare se sussistono le condizioni per revocare il mandato all’attuale direttore Generale dell’asp. 5 di Messina per manifesta incapacità politica amministrativa. In attesa di un positivo riscontro, sospendiamo ogni tipo di interlocuzione e ci riserviamo di riattivare la protesta.”