di Michele Limosani* – Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ieri in Senato, riprendendo un preciso e inequivocabile invito del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha rinnovato al Parlamento l’appello all’unità, alla coesione e alla responsabilità. Davanti ad una crisi senza precedenti e alla necessità di avviare un’azione di ricostruzione del paese, ha dichiarato Mario Draghi, “l’unità non è una opzione, l’unità è un dovere. Ma è un dovere guidato da ciò che ci unisce tutti: l’amore per l’Italia”.
Ora, allo stesso modo, è sotto gli occhi di tutti che la nostra città affronta la più profonda crisi economica dal secondo dopoguerra. La situazione economica e sociale era già difficile ma è stata resa drammatica dalla pandemia: due famiglie su quattro vivono in stato di povertà, il sistema produttivo locale è azzoppato, la disoccupazione ha raggiunto livelli di guardia. Le criticità storiche che hanno pesantemente condizionato lo sviluppo della città vanno definitivamente affrontate. E’ il momento di lavorare insieme, senza pregiudizi e rivalità.
Da semplice cittadino, dunque, e interpretando anche un sentire diffuso nella nostra comunità, mi permetto di rivolgere pubblicamente un appello all’On. Cateno De Luca, sindaco della città di Messina, al Presidente del Consiglio Comunale Dr. Claudio Cardile e agli onorevoli Francesco D’Uva, Pietro Navarra e Matilde Siracusano, in rappresentanza delle forze politiche che sostengono il governo Draghi. “Facciamo nostro l’invito del Presidente della Repubblica Mattarella e del Presidente del consiglio Draghi alla unità, coesione e responsabilità”. Spesso vi abbiamo sentito dire, e non abbiamo motivo di dubitarne, di voler orientare la vostra azione politica al bene della città. E’ questo il momento di dare concretezza e puntuale riscontro alle vostre promesse.
E’ necessario, infatti, porre adesso le basi per la ricostruzione della città. In risposta alla grandi emergenze sanitaria, economica e sociale la nostra comunità ha bisogno di ritrovarsi attorno alla propria classe dirigente, avviare una forte interlocuzione con il governo nazionale ed individuare pochi ma grandi progetti sui quali puntare per la rinascita della città. 1. Infrastrutture materiali ed immateriali per essere connessi all’Europa; 2. Risanamento urbano; 3. Transizione green con interventi mirati nei settori dell’edilizia, dell’energia, dei rifiuti, dei trasporti, della biodiversità. Pochi progetti dunque ma che, insieme agli interventi e le proposte di riforma (burocrazia, giustizia, scuola) che verranno portati avanti dal governo nazionale, rappresentano il volano per il futuro sviluppo del territorio.
E’ un’occasione storica. I cittadini, ne sono sicuro, sapranno riconoscere il lavoro e lo sforzo di una classe dirigente che avrà avuto a cuore le sorti della città prima di ogni calcolo e di convenienza politica di parte. Uniti a Roma per salvare il paese; uniti a Messina per ridare un futuro di speranza alle nuove generazioni.
*Michele Limosani, docente universitario, Direttore del dipartimento di economia dell’Università di Messina