di Michele Bruno – Mercoledì scorso, l’On. Elvira Amata, capogruppo di Fratelli d’Italia all’Ars,, ha dato l’annuncio tanto atteso:
“Potranno cominciare finalmente i lavori per mettere in sicurezza il tratto di costa ionico che da Santa Margherita arriva al villaggio di Galati Marina, a Messina”.
“Si è svolta ieri mattina la conferenza dei servizi, – ha affermato Amata – alla presenza del commissario delegato per i il dissesto idrogeologico Maurizio Croce , che ha approvato il progetto e acquisito tutti i pareri necessari da dare il via alle opere. Si attende soltanto quello della Soprintendenza del Mare, che arriverà nei prossimi giorni. Trattandosi di un appalto integrato la ditta che ha redatto il progetto si occuperà anche dell’esecuzione dei lavori. Restituiamo serenità agli abitanti di Galati, che attendono da anni queste opere di messa in sicurezza e che si sono visti il mare in casa per troppo tempo”.
Per difendere il litorale, di circa due chilometri del Messinese, era stata fin qui realizzata una serie di barriere radenti che hanno assorbito in parte la forza dei marosi, ma questo aveva solo rallentato il progressivo avanzare della linea di battigia ai danni della spiaggia, con rischio per abitazioni e strutture che si affacciano sul mare. Sono previsti pennelli in scogli naturali, strutture solide che consentiranno di portare a termine, subito dopo, il ripascimento di un ampio tratto di costa e di riconsegnarlo di nuovo integro.
“Desidero ringraziare il presidente della Regione Nello Musumeci e il commissario Maurizio Croce e la struttura commissariale per l’attenzione che hanno dimostrato rispetto alla risoluzione del problema dei cittadini messinesi” ha concluso.
Tuttavia, anche in questo caso il Comitato Salviamo Galati Marina non è soddisfatto delle dichiarazioni della politica, e pungola la Regione a fare chiarezza su molti aspetti:
“Ormai la data di avvio dei lavori di messa in sicurezza del litorale di Galati Marina e S. Margherita è un continuo annuncio che viene ripetuto e posticipato nel tempo. Per ultimo apprendiamo dalla stampa che finalmente è stato approvato il progetto definitivo, ma non finisce qui in quanto contemporaneamente è stata data la notizia della mancanza del parere della Sovrintendenza del Mare, situazione che provoca in noi non poche preoccupazioni. Infatti non è la prima volta in questa lunga e travagliata vicenda, che dopo i trionfali annunci di qualche esponente delle istituzioni, ci si è dovuti scontrare con la triste e amara verità della mancanza di questo o quel documento, della carenza di certe procedure o dell’inerzia di qualcuno che aveva la responsabilità di fare e invece non adempiva ai suoi doveri.
Ribadiamo che non basta solo la costruzione dell’opera di messa in sicurezza per ridare dignità al nostro paese, ma è necessario programmare una serie di interventi per riparare anche ai danni economici e sociali subiti.
Cosa pensano di fare le istituzioni per risarcire o far tornare allo stato originale le abitazioni e le proprietà danneggiate?
Cosa pensano di fare le istituzioni per compensare le attività commerciali per quanto perso in questi anni?
Quali opere compensative pensano di realizzare dopo aver lasciato distruggere un importantissimo campo da gioco comunale, una piazzetta ed una vasta area verde importantissima per la vita sociale della zona?
Quando verrà istituito un tavolo di confronto ufficiale, come da noi richiesto, per coinvolgere le parti sociali nelle scelte che avranno una ricaduta di grande impatto per il futuro di questo territorio?
Non condividendo la politica degli annunci, esortiamo le istituzioni a passare al più presto dalle parole ai fatti, il mare avanza e non attende. Restando attenti e vigili sulla questione, rinnoviamo la nostra apertura al dialogo, ringraziando il Commissario Croce e quanti altri realmente si sono impegnati per l’avanzamento delle procedure”.
Al momento, va detto infatti, non si conosce la data effettiva di inizio dei lavori per la realizzazione dei pennelli e le relative tempistiche.
Giulia Ingegneri, Presidente del Comitato ci ha detto: “Vorremmo sapere di più anche su questo. Abbiamo inviato una richiesta il 27 Gennaio scorso, senza risposta!”.
“Per fortuna – ha spiegato – il vento che insiste maggiormente su Messina in questo inverno viene da nord – ndr Maestrale e Ponente soprattutto – e per noi non è pericoloso. La mareggiata più importante è stata il 6 Dicembre, ma sempre molto blanda rispetto al passato e nonostante non sia stata molto aggressiva, la barriera è stata danneggiata in più punti, che dicono di aver ricostituito. In realtà hanno semplicemente rialzato qualche masso, ma, ovviamente, non è un gran lavoro ai fini della protezione del litorale”.
Ed ha aggiunto “in più noi continuiamo a vivere con la sabbia dentro le nostre proprietà, che ci impedisce di dare dignità ai nostri giardini e/o terrazzi, ci impedisce di recintare e di metterci in protezione non solo dagli eventi meteomarini, ma anche da terzi e magari malintenzionati. Infine dovremmo anche essere autorizzati a spostarla ed in ogni caso dovrebbero dirci dove metterla. Con criterio dovrebbe servire al ripascimento della costa, anziché essere costretti a cercare materiale sabbioso nelle zone collinari vicine e/o al porto di Tremestieri… Le risorse le abbiamo in loco!”
Conclude Ingegneri con una dichiarazione forte ed emblematica:
“Quest’anno ci ha tutelato Dio o chi per lui, non sicuramente gli interventi di protezione!”.