di Michele Bruno – Non passa la mozione di fiducia al Sindaco di Messina chiesta dal consigliere Nello Pergolizzi. 22 i consiglieri presenti, 6 favorevoli, 16 contrari. Presenti in aula anche gli assessori Musolino, Previti e Tringali.
Votano contro tutti i gruppi, tranne i 6 consiglieri del Misto.
Il Clima è più disteso rispetto a ieri, nonostante qualche tensione in aula che porta a due sospensioni dei lavori da parte del Presidente Claudio Cardile. Uno si verifica proprio quando l’Assessore Tringali, dopo una battuta nei confronti del consigliere Piero La Tona, giudicata offensiva, viene espulso dal Consiglio. Un secondo momento poco prima del voto, che viene annullato e rifatto.
Una mozione, quella di Pergolizzi, che ha scatenato i dubbi di molti consiglieri d’opposizione, che l’hanno ritenuta “impropria” usando le parole di Gaetano Gennaro. E’ la prima volta che si vota una mozione di questo tipo, che non può avere effetti pratici, ma ha più una valenza politica. Molti consiglieri fanno notare che le dimissioni del Sindaco sono slegate da questa mozione, perché dipendono dalla sua iniziativa, legata a condizioni esterne.
La seduta si apre con la lettura e commento della motivazione della mozione da parte di Pergolizzi : l’emergenza dovuta alla pandemia, il malcontento dei cittadini, i contagi hanno avuto come effetto, secondo l’estensore, una “reazione spropositata del Sindaco, dovuta al fatto che Governo nazionale, regionale non sono stati vicini alla Città. Nonostante le Commissioni svolte, nessuno ha preso un’iniziativa di solidarietà al Sindaco. Nessun deputato della Commissione Sanità regionale ha ritenuto di far nulla, Ruggero Razza non ha sospeso La Paglia, nonostante sia possibile per legge”. Ha completato l’intervento con una disamina dei risultati conseguiti dall’Amministrazione, a suo dire, in merito a risanamento delle baracche e dei bilanci comunali, stabilizzazione dei precari delle partecipate e del Comune.
Pergolizzi non ritiene si debba lasciare ad un Commissario l’Amministrazione della Città, quindi il Sindaco non deve dimettersi e questa mozione servirebbe a questo scopo. I consiglieri Serra, Cipolla, Giannetto, sosterranno la mozione e le motivazioni di Pergolizzi.
Gli risponde Gaetano Gennaro, consigliere del Partito Democratico “Il Sindaco dimissionario ha scelto volontariamente di dimettersi, salvo posticipare poi la data delle dimissioni, io pensavo che chi si dimettesse lo facesse punto e basta… invece il Sindaco dà le dimissioni e poi le ritira…”
Per Gennaro “Il Sindaco è la massima autorità sanitaria e non è stato in grado a sopperire alle mancanze di Asp. Il fatto che non sia riuscito a fare pressione sui vertici regionali su Asp, nonostante le sue urla continue, dimostra che è un Sindaco politicamente debole”.
Un po’ per tutti i consiglieri il Sindaco è responsabile di aver messo in discussione le istituzioni democratiche e il ruolo del Consiglio, di non averlo adeguatamente coinvolto nelle scelte e di essersi imposto un isolamento istituzionale, che per Gennaro “è stato voluto e studiato a tavolino dal Sindaco”. Per Gioveni “i suoi modi sono la causa se non sono venuti a Messina Razza e la Paglia per un Consiglio straordinario”.
Per Alessandro Russo “la mozione va a rafforzare la narrazione di De Luca, che non ha fatto politica, cioè non ha svolto il suo ruolo nelle sedi deputate a farlo per risolvere il problema con Asp. Questo non mette in secondo piano le inefficienze di Asp. Ogni giorno c’è un nemico”.
La Tona ha spiegato il suo voto contrario così “Il Sindaco sono sicuro che penserà? Molti nemici, molto onore! Siccome ho tanti nemici, io resto. Il classico esempio di attaccamento alla poltrona. Se abbiamo sostenuto all’inizio gli atti di quest’amministrazione, è perché per troppo a lungo abbiamo creduto di poterci ragionare, ma abbiamo sbagliato. Anche se sanerà bilanci avrà distrutto il tessuto sociale con i suoi continui attacchi”.
Così come per La Tona “metodo e merito coincidono”. Per Pippo Fusco, “Il metodo è sostanza. Il Sindaco ha fatto campagna elettorale additando il nemico di turno e distraendo i cittadini. Il clima in Città si è inasprito. Poco manca che arrivino schiere di suoi sostenitori in casa dei consiglieri”. E aggiunge quelli del Sindaco sono “comportamenti patologici e teatrali”, “narcisisti” per La Tona.
Sulla questione dei dissidi con Asp e dei disservizi causati dall’azienda sanitaria, ad esempio, a risposta di chi sostiene che il Consiglio nona abbia sostenuto De Luca nella battaglia e nessuno dei membri del consesso abbia fatto nulla in merito, Salvatore Sorbello, Antonella Russo, Scavello, Alessandro Russo, e La Tona ricordano le assenze del Sindaco in molte commissioni sul tema, come la III, che si occupa appunto di Sanità, presieduta da Scavello, e la V, presieduta da La Tona, quando si trattava il tracciamento nelle scuole.
Scavello si chiede, “perché il Sindaco non è mai andato a Palermo per risolvere il problema con la Regione, come fatto dal sindaco di Catania? In Commissione se ne parla da Febbraio!“. Gioveni in merito ricorda “andava a Palermo da Micciché per fare il patto dei cannoli, poi non lo ha più fatto”. e la Tona “mentre noi invitavamo Crisicelli per provare a riaprire le scuole in V Commissione, il Sindaco cavalcava le proteste dei commercianti per le riaperture!”
Alessandro Russo ha criticato la carenza di controlli in Città. Molti, tra cui Sorbello, contestano la strategia sulle partecipate, dove il Sindaco aveva promesso altro, rispetto al loro effettivo aumento.
Salvatore Sorbello interviene, come sempre, con molta ironia “Il Sindaco è un genio, del bene o del male, non lo so… genio sicuramente sotto il profilo amministrativo, è riuscito a farsi votare le delibere dei contratti per Messinaservizi, Amam e Bilancio – le ultime sedute – col voto del nostro stesso gruppo che ha attaccato più volte. Queste azioni da vantare, non le abbiamo votate noi? Io sono uscito dall’aula ieri. E’ stata una farsa. Siamo in una dittatura, altro che Sud Ruanda… Il Sindaco non si dimetterà mai. Si dimetterà? Il Consiglio resterà in carica ancora 6 o 7 mesi…Non importa, io voterò no”.
Cristina Cannistrà fa un durissimo intervento in cui rammenta i ritardi negli aiuti e i rimborsi per i colpiti dal Covid, e la totale opposizione del Movimento 5 Stelle, che ha votato unito contro, alle strategie dell’Amministrazione.
Gioveni vota a favore, ma è critico “E’ paradossale discutere questa mozione mentre la gente muore là fuori. Un abbandono da parte del Sindaco, sarebbe una fuga nel periodo più brutto dopo il terremoto – e associa Cateno De Luca a Schettino – Avrei gradito la sua presenza oggi qui. In una lettera, quasi lo pregai di non gettare la spugna, pur comprendo la sua indignazione causata dall’immobilismo Asp. Il mio voto sulla mozione è favorevole, pur se sono contrario ai metodi usati”.
Carlotta Previti e Dafne Musolino hanno quindi difeso l’operato del Sindaco.
Previti ammonisce affinché “non si metta in discussione la democrazia, perché il Consiglio è libero di decidere, senza condizionamenti. Non si dica che l’Amministrazione abbia usato pressioni. Chi lo dice commette un reato”. Ricorda il numero di morti nella pandemia, le carenze della rete ospedaliera e del tracciamento, e l’impegno del Sindaco su questi fronti. ha risposto anche sul voto in Bilancio “Dal 16 Dicembre abbiamo inviato i bilanci e un vademecum. Avrei voluto spendere un ringraziamento per il voto favorevole, ma mi è stato negato il diritto a replicare”.
Per Musolino è “agghiacciante attribuire al Sindaco la strumentalizzazione della pandemia”. respinge che il Consiglio non sia stato coinvolto e ribadisce che “Messina è l’unico posto dove si fanno i controlli. La pandemia non è colpa del Sindaco o delle Forze dell’Ordine, ma di tutti noi e degli assembramenti. Giustifica la zona rossa alla De Luca “Il Tar ci ha dato ragione in merito alle ordinanze”. E sostiene “abbiamo ottenuto grazie al nostro impegno i dati sui contagi da Asp”.
Cosa succederà alla fine? Dopo questo voto il Sindaco confermerà le dimissioni?