di Michele Bruno – Ha scatenato numerose reazioni il Consiglio Comunale di ieri (sul Bilancio Previsionale 2021-23), con la decisione di non ritirare, anzi rilanciare le proprie dimissioni, presa dal Sindaco De Luca. Oggi consiglieri comunali di diverse aree hanno dato la propria versione dei fatti sui social:
“La votazione del bilancio di previsione è stata rinviata alle 09.00 di martedì!
Questo cosa significa per i cittadini?
– non si potrà rinnovare la family card (i fondi destinati originariamente stanno finendo)
– Slitterà l’approvazione dell’esenzione della ztl
– Per i ristori, necessari per molti, si dovrà attendere ancora del tempo.
Avevamo il dovere morale di far nottata, non per fare un favore a Cateno De Luca, ma per non fare un torto alla città!
C’è gente infatti che ha bisogno di questi aiuti! Invece…
Oggi ho capito che per molti è più importante mettere la politica prima di tutto (quella schifosa, quella che ha cannibalizzato messina) rispetto agli interessi dei cittadini.
Anche se sono contro le dimissioni durante questa crisi, inizio a capire che stanno portando al sindaco di confermare questa scelta.
La soluzione del ritorno al voto forse l’unica via”.
Ha scritto così Serena Giannetto, consigliera del Gruppo Misto, ex M5S, sostenitrice in Consiglio del Sindaco di Messina.
Così invece si esprime un altro consigliere del gruppo misto ed anch’egli ex M5S, Francesco Cipolla, postando una sua foto con Cateno De Luca:
“Purtroppo oggi ha perso la città. Messina non ti merita”.
Molto diverso è il parere di Massimo Rizzo, consigliere eletto con LiberaMe, che spiega cosa è accaduto ieri:
“La verità oltre gli insulti e le mistificazioni.
Cosa è successo in Consiglio Comunale?
Conclusa la relazione dei Revisori dei Conti, abbiamo presentato 13 emendamenti.
Gli uffici hanno ovviamente chiesto tempo per rilasciare i necessari pareri tecnici (che non possono essere emessi al volo) ed abbiamo aggiornato a martedì alle 9.
Cosa chiediamo con gli emendamenti?
– più soldi per i disabili;
– piu soldi per gli impianti sportivi;
– più soldi per le famiglie in difficoltà;
– più soldi per le imprese ed i commercianti
ed altro ancora.
Si possono attendere 48 ore per questi benefici, o no?
Nel video tutti i dettagli.
Se pensate di ascoltare insulti, cambiate canale: c’è “solo”la verità.
Con animo sereno”.
Nei giorni precedenti, proprio Massimo Rizzo rispondeva al Sindaco e ai suoi sostenitori sulle tempistiche con cui la II Commissione ha esitato il Bilancio Previsionale e gli attacchi ricevuti sui social:
“Il bilancio comunale e’ materia assai complessa.
Io sono avvocato dal 1998 ed ho una certa predisposizione allo studio e all’approfondimento.
Questo mi ha favorito nella mia attività di consigliere comunale, che ho cercato di svolgere con serietà e senza presunzione.
Ciò detto, e scusandomi per l’autoreferenzialità, trovo drammaticamente farsesco che i fan del sinnico, quelli più ottusi, quelli più in malafede, quelli che scrivono e predicato verbale senza accento, ce senza apostrofo e senza accento, bilanccio con 2 c, a predicato verbale senza h, e tutto in una sola frase, mi dicano balordo asino ed altro.
Attenzione: non è classismo culturale. Ma la democrazia e’ un’altra cosa.
Ho riconosciuto all’attuale sindaco capacità in materia di bilancio, votando favorevolmente le delibere di risanamento finanziario dell’ente comunale, dimostrando con i fatti di avere a cuore le sorti della città senza pregiudizio politico di sorta.
Ma, purtroppo, temo che, al di là dei numeri, l’eredità che il sindaco lascerà al termine del suo mandato sarà l’odio sociale che ha seminato, lacerando il tessuto connettivo della nostra comunità.
Messina merita di essere una città normale.
Senza santi ne’ eroi, diceva il cantante, ma con persone di buona volontà.
E con animo sereno“.
Andrea Argento, capogruppo in Consiglio del Movimento 5 Stelle, respinge con forza al mittente ogni accusa di far parte di cricche che remano contro Messina e i suoi cittadini:
“Se c’è qualcuno che pensa che il Consiglio operi contro gli interessi della città, ha seri problemi. Ma davvero…
Abbiamo presentato 17 emendamenti per migliorare il Bilancio e dare un forte contributo alla città. Non voglio nemmeno svelare il contenuto di questi emendamenti perché non è corretto politicamente (noi annunceremo i nostri ed ogni gruppo farà lo stesso), posso solo dire che mostriamo quanto è virtuoso il civico consesso che, peraltro, aveva approcciato i lavori con gigantesca disponibilità.
Questi emendamenti necessitano obbligatoriamente di parere di legittimità tecnica, contabile e dei Revisori dei Conti, cose che hanno dei tempi che non permettevano la prosecuzione dei lavori che dovevano essere rinviati per permettere queste procedure.
Si è deciso di farlo in un momento che ci permetteva di iniziare la mattina presto con la presenza di tutti i Consiglieri (non dimentichiamo che molti sono professionisti che si trovano improrogabili impegni lavorativi magari negli ospedali o in Tribunale), vista la mole di lavoro che ci aspetta con gli emendamenti prima, con la Delibera poi. E sarà Martedì, tra pochissimi giorni”.
Far passare messaggi differenti, è vergognoso e non lo accetto.
Ma se ormai mi sono abituato a questo, non mi abituerò mai all’idea che qualcuno possa pensare che esista un singolo Consigliere del Comune di Messina che non lavora nell’interesse della sua città e dei suoi concittadini”.
In conclusione, riportiamo il pensiero affidato al famoso social network da Alessandro Russo, consigliere del Partito Democratico, che esprime tutta la sua indignazione e il suo disgusto per le parole usate ieri dal Primo Cittadino in diretta Facebook. Russo si sente toccato sul piano personale, perché ritiene di essere stato associato a interessi di cricche occulte e malaffare:
“Stasera sono molto disgustato.
Faccio politica da quando avevo sedici anni, scuola, università fuori e dentro le istituzioni. Ho sempre pensato al mio impegno politico come lotta costante per i diritti di chi non ne ha, come lotta per le cose giuste, quelle vere, concrete.
Ho fatto tante elezioni, vinte, perse. Ma senza aver mai rimpianti per le mie scelte, che da sempre sono state caratterizzate da autonomia di pensiero, da indipendenza di giudizio e saldezza di principii.
Non ho mai avuto timore a difendere le mie idee, anche contro il mio stesso partito, pagando in prima persona per scelte che rispondevano alla mia visione del giusto in politica.
Pagando di tasca mia e dei miei compagni di avventura ogni manifesto, ogni volantino, ogni sede, ogni viaggio per congressi, cortei, manifestazioni in giro per la Sicilia e per l’Italia.
L’ho fatto sempre sacrificando me stesso, i miei affetti e persino le persone amate. Che hanno sopportato e sopportano ancora tutto questo.
Stasera sono disgustato: perché non ci può essere nessun contrasto politico, anche il più duro, che possa toccare la mia dignità e la mia storia politica, associandomi al malaffare, al clientelismo e alla corruzione che questa città paga da decenni per la sua mala politica. E nessuno, neppure il sindaco può dire certe cose di me e della mia storia politica che rivendico e gli spiattello in faccia.
Perché quando io rischiavo l’espulsione dal mio partito perché non ne condividevo le sue derive, il sindaco stava nelle segreterie politiche più note di questa città. E non ero certo io a contribuire al malaffare di Messina, mentre molto ci sarebbe da dire sulle segreterie che il sindaco a quel tempo e per molti anni frequentava.
Stasera sono disgustato, perché la presentazione di emendamenti sacrosanti a difesa dei bambini autistici, della disabilità più trascurata durante il lockdown e delle attività economiche in difficoltà, delle famiglie indigenti di cui sono stato promotore assieme ad altri colleghi, e che ho presentato dopo giorni di studio e di lavoro burocratico lungo e complicato non può essere rubricato dal sindaco come “ricatto politico” nei suoi confronti. Non può e non deve osare dire queste cose oscene e vomitevoli.
Bilanci a calci in culo non ne ho mai votati e difenderò fino all’ultimo giorno la mia dignità di consigliere, il mio diritto di studiare le carte e presentare emendamenti utili per la città. Fino all’ultimo giorno e nonostante gli insulti. Questa è la politica come la intendo io. E non sarà un sindaco disgustoso a farmi fare un solo passo indietro.
Sono disgustato perché adesso basta davvero, con questo osceno comportamento indegno del primo cittadino.
Adesso lui può usare le sue dirette FB per vomitare insulti e aizzare la sua canea social contro chi osa proporre emendamenti, può esporci come sempre all’odio della città, agli insulti e alla violenza verbale: faccia come vuole, faccia come sempre ha fatto.
Sappia che c’è una cosa che non potrà mai intaccare: è la mia dignità. Personale e politica. Quella che mi fa guardare ogni mattina allo specchio, incontrare la gente per strada e non farmi vergognare di me stesso.
La dignità, sindaco. La dignità e il rispetto. Qualcosa che né tu, né i tuoi deliri, né la tua ferocia aggressiva potranno mai togliermi.
Se vuoi, questa è la strada. Altrimenti, veramente, apri la porta e sai dove andare”.