di Palmira Mancuso – Scadono domani notte i termini dell’ultima ordinanza di Cateno De Luca sulle norme anti contagio in città, e il sindaco dimissionario (che anche stamattina ha ribadito di poter firmare ordinanze fino alla mezzanotte di mercoledì 3 febbraio) ha annunciato il proposito di prorogare le chiusure.
Una breve diretta per ringraziare l’intervento del deputato Danilo Lo Giudice ieri all’Ars, e per ribadire la sua strategia del “solo contro tutti” nella lotta contro la malagestio della sanità, con l’assessore Razza che glissa sulla vicenda La Paglia confermando in sede istituzionale che “c’è un procedimento in corso”.
Ma nel calderone dello squarciagola a difesa della sanità messinese, ecco tutti gli altri elementi che poi generano confusione e rendono teso il clima nel consesso comunale: per il sindaco solo un’appendice di un “sistema” in cui è lui a sentirsi vittima.
In queste ore infatti le commissioni bilancio e sanità sono riunite in vista del consiglio comunale di domani che dovrà votare il bilancio preventivo. Strumento imprescindibile per l’azione amministrativa, su cui il sindaco punta per sminiure il ruolo dei consiglieri, ed innescare il tema della responsabilità verso la cittadinanza passando per la “fiducia” formulata con la “mozione-assist” dal consigliere Pergolizzi.
Se da un lato il sindaco guarda al futuro, addirittura lavorando ad una nota per la Commissione Europea atta a dimostrare “il gioco delle tre carte” sul Recovery Fund (bisognerà capire come tradurre questa ingegnosa pratica italica) annuncia anche una nota di commiato, da leggere mercoledì sera.
E mentre le dimissioni restano un fantasma di Palazzo, non costituendo una soluzione adeguata alla crisi pandemica, ma nemmeno uno strumento utile a tirare per la giacca i consigllieri comunali, la città sta registrando una diminuzione dei contagi.