Il gruppo di partiti e movimenti che hanno dato vita alla campagna di informazione “Reazione a Cateno”, fanno il punto sulla questione dei cimiteri, e delle sepolture sollevato recentemente dalla Uil e di cui si era dato ampio spazio nella “controrelazione” con un capitolo dedicato.
“I timori che avevamo manifestato nel documento “Reazione a Cateno” (la controrelazione annuale) – scrivono Articolo1 Messina, Cambiamo Messina dal Basso, Messinaccomuna, +Europa, Prc messina, Rete 34+ – sui rischi ai quali si andava incontro per la disorganizzazione del settore cimiteriale, si sono purtroppo puntualmente confermati, come si evidenzia dalla lettura del recente comunicato della Uil sulla situazione dei cimiteri cittadini, e dala replica dell’assessore Minutoli.
Nella controrelazione scrivevamo che “nell’ultimo anno, secondo quanto ci risulta (la relazione del sindaco non rendeva noti i dati), si è avuto un peggioramento della situazione soprattutto per quanto riguarda le salme giacenti in deposito, il cui numero è iniziato a crescere superando anche quota 300”.
L’assessore, nella sua replica alla UIL, pur smentendo il dato di 400 salme al deposito centrale, non è molto chiaro sui numeri reali: è costretto a confermare che le salme in deposito sono 324, ma non si capisce se le 53 salme dei cimiteri suburbani di cui parla siano comprese in questo dato o siano in più. Secondo il sindacato invece sarebbe giacente nei cimiteri periferici un centinaio di salme. In ogni caso siamo di fronte ad un dato preoccupante, il doppio del numero minimo considerato fisiologico.
La questione delle salme giacenti nei depositi non è secondaria in quanto è una delle spie fondamentali per misurare l’ottimale funzionamento dei servizi cimiteriali e la situazione attuale è pessima. Si rischia insomma di tornare indietro di quasi un decennio, quando le salme in deposito arrivarono anche alla cifra di oltre 700.
Non regge la giustificazione dell’Assessore dei morti covid: nel 2020, secondo report Istat sulla mortalità in Italia, nel comune di Messina la variazione è stata dell’1,1% in più rispetto agli anni precedenti.
Non regge neanche l’affermazione che da soli 6 mesi la nuova ditta gestisce il servizio, visto che la nuova organizzazione, in sostituzione dei servizi della vecchia ditta, è stata avviata nel 2019, e non 6 mesi fa, dopo due proroghe all’appalto della precedente ditta (ma non era stato definito illegittimo dall’attuale amministrazione l’affidamento alla precedente ditta?).
Non quadrano neanche i costi del nuovo appalto dei servizi informatici, che secondo l’Assessore sarebbero di molto inferiori a quello precedente. Secondo dati in nostro possesso il costo dei servizi del precedente appalto, comprensivo del personale e di vari servizi oggi non previsti, era pari a circa 35mila euro più iva a bimestre, ovvero 210mila euro l’anno più iva, che è circa la metà di quanto afferma l’Assessore. Inoltre del nuovo appalto Minutoli sembra rendere noto solo l’importo al netto del costo del personale che invece nel precedente appalto erano inclusi.
Riguardo infine al ricorso al Mepa per il nuovo appalto dei servizi informatici con un presunto maggior “rispetto delle disposizioni che regolano i contratti pubblici e gli acquisti di beni e servizi”, nel lasciare a chi si dovesse sentire calunniato da tale affermazione l’eventuale ricorso all’autorità giudiziaria, per quanto ci risulta il precedente appalto fu inquadrato negli appalti di tipologia mista e non di servizi, per i quali dunque non ricorrerebbe l’obbligo di rivolgersi al Mepa.
La ottimale riorganizzazione dei servizi, che avrebbe dovuto aumentare l’efficienza del comparto, è tutta poi nell’avviso dell’Assessore che preannuncia che si avranno in settimana a disposizione 100 posti nel muro centenario ristrutturato (ma è lo stesso che doveva già essere ristrutturato da tempo?): considerato che ogni giorno a Messina muoiono 7-8 persone, 100 posti finiscono in un paio di settimane per le esigenze quotidiane…e poi?
Ed è questo il timore principale che abbiamo evidenziato, chiarendo che: “Riguardo le progettazioni e le realizzazioni di nuovi tumuli, …l’attuale amministrazione ha vissuto di rendita…Preoccupano pertanto le mancate nuove progettazioni che fanno temere per i prossimi anni per il reperimento di loculi adeguati, considerato che ogni anno si registrano in città circa 2.800 decessi”. Sarebbe interessante sapere al riguardo che fine hanno fatto le progettazioni programmate nel piano triennale e finanziabili con l’avanzo vincolato.
Per avere un’idea chiara e sintetica di quanto sta accadendo nei cimiteri cittadini basta guardare il seguente grafico apparso in quello che fu il portale www.cimiterimessina.it, chiuso con la nuova gestione.
Nonostante la criticità del personale, si erano ottenuti risultati positivi, in termini di ricavi e di riduzione numero salme in deposito, fino al 2018 e, beneficiandone per rendita, anche nel 2019 quando però l’attuale amministrazione decide di cambiare l’organizzazione dei servizi cimiteriali…ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti”.