di Salvatore Di Bartolo – A San Fratello, ridente cittadina nel cuore del Parco dei Nebrodi, i legami con i Normanni hanno lasciato come eredità un particolarissimo dialetto gallo-italico fortemente dissimile dal siciliano parlato nel resto dell’isola. In realtà, il dialetto sanfratellano, ha contaminazioni derivanti non solo dalla lingua francese, ma dall’eterogeneità dei popoli che a San Fratello si sono stanziati nel corso dei secoli. In esso è possibile riscontrare, infatti, tracce di piemontese, ligure, lombardo, emiliano oltre che di francese provenzale. D’altra parte, il conquistatore normanno, il Gran Conte Ruggero d’Altavilla e la moglie Adelaide del Vasto, governavano al tempo un territorio che comprendeva le attuali regioni del Nord Italia e della Francia meridionale. Fu così che a San Fratello si iniziò a parlare la lingua gallo-italica. Nel corso dei secoli, la lingua sanfratellana è riuscita a resistere alle successive evoluzioni storiche trovandosi il paese in posizione isolata con scarsi contatti esterni. L’isola linguistica gallo-italica in Sicilia comprende, oltre a San Fratello, nella provincia di Messina i comuni di Novara di Sicilia, Fondachelli-Fantina, Montalbano Elicona, e Tripi. Sul versante ennese il dialetto gallico viene invece parlato nei comuni di Nicosia, Sperlinga, Piazza Armerina, Valguarnera Caropepe e Aidone. Al fine di tutelare questo immenso patrimonio linguistico e culturale, lo scorso mese di novembre è stato depositato in Senato un Ddl per il riconoscimento e la tutela della minoranza gallo-italica.
Nell’attesa che si compia l’iter istituzionale, i cittadini di San Fratello si sono già portati avanti con diverse iniziative in rete che si propongono di promuovere la lingua dei loro avi, su tutte la creazione del gruppo Facebook da parte di Carmelo Faranda dal nome “San Frareau – Zzea parduoma u dialott du nasc paies” (San Fratello – Qui si parla il dialetto del nostro paese) in cui, tra l’altro, da qualche giorno Nicola Bellitto tiene la rubrica “Mparuoma a scrìvir u sanfrardean” (Impariamo a scrivere il sanfratellano), attraverso la quale gli utenti iscritti al gruppo possono imparare le basi della grammatica della lingua gallo-italica.
No dimentichiamo gli sforzi e il grande contributo del compianto professore Benedetto Di Pietro, autore di diverse pubblicazioni in Gallo-Italico, il Prof. Pino Foti, l’insegnante Antonino Scavone, i compianti Prof. Benedetto Rotelli e Salvatore Mangione e tantissimi altri che nel corso dei secoli hanno lasciato in eredità preziosi scritti, racconti e cronache in lingua sanfratellana.
Il gruppo Fb “San Frareau – Zzea parduoma u dialott du nasc paies” è un modo bello per approfondire il proprio idioma, ma anche per creare relazioni tra i sanfratellani sparsi in ogni angolo della terra. Riscoprire le proprie radici e amare ciò che siamo e da dove proveniamo è fonte di una memoria e di una cultura che si tramanda da padre in figlio, come la lingua Gallo- Italica parlata a San Fratello.