di Michele Bruno – Dopo il caso Antonella Russo, scoppiato in questi giorni dopo la reazione del Sindaco di Messina a un’interrogazione sulla gestione dei rifiuti Covid a Messina, in cui veniva criticata anche l’azione del Sindaco, indirizzata allo stesso e ad Asp, diverse sono state le reazioni di solidarietà di esponenti politici messinesi, e non solo, alla consigliera PD.
Vi abbiamo già raccontato l’intervento del Presidente del Consiglio Comunale Claudio Cardile, cui si aggiunge la moderata difesa del ruolo dei consiglieri da parte del Gruppo Misto.
Lo stesso Segretario provinciale del PD Nino Bartolotta e il gruppo consiliare di riferimento hanno ritenuto di intervenire, inviando una nota:
“Solidarietà alla Consigliera Antonella Russo e pieno sostegno all’operato della medesima che non ha fatto altro che assolvere pienamente al proprio ruolo istituzionale e democratico. Ancora una volta, il Sindaco si rivolge con toni ingiuriosi nei confronti di un consigliere comunale del PD, questa volta ipotizzando presunti complotti e fantasiose strategie di ‘cricche’ che vorrebbero delegittimare il suo operato. E’ superfluo ribadire che il PD si confronta e svolge la propria azione politica alla ‘luce del sole’ fuori da logiche ed ‘intrighi di palazzo’ esclusivamente nell’interesse della Città e dei Messinesi! Il Sindaco se ne faccia una ragione! Non è con gli insulti che fermerà l’azione politica dei consiglieri comunali del PD; piuttosto, smetta di fare vittimismo e l’uomo solo al comando, aprendosi alla partecipazione ed al confronto costruttivo su problematiche importanti per la città”.
I primi di tutti a intervenire, però sono stati Domenico Siracusano, segretario provinciale di Articolo Uno MDP e Maria Flavia Timbro, componente della segreteria nazionale, che parlano di emergenza democratica.
“È di una gravità inusitata la modalità con cui il Sindaco Cateno De Luca ha preso di mira la consigliera comunale Antonella Russo. È inaccettabile che un primo cittadino metta alla gogna una esponente dell’opposizione consiliare, rea di avere sollevato con un atto ispettivo una questione. Non è importante l’argomento oggetto dell’interrogazione della consigliera Russo: il sindaco non può permettersi di agitare una foto e realizzare un linciaggio mediatico nei confronti di chi esercita semplicemente il ruolo affidato dai cittadini.
Se ne faccia una ragione De Luca non ha solo lui la delega a rappresentare le messinesi e anche i consiglieri comunali, e il civico consesso nel suo complesso, hanno il diritto, anzi il dovere, di svolgere questa funzione. Anzi, se lui è stato eletto per governare nel ruolo di amministratore, al Consiglio Comunale è demandato il compito di indirizzo e controllo.
Siamo di fronte ad una emergenza democratica. Non ci sembra assolutamente esagerata questa espressione, nella condizione in cui saltano tutte le regole del confronto e si sceglie la strada della violenza verbale, aizzando gli animi di sostenitori che già sui social hanno avviato una pericolosa mobilitazione fatta di insulti e atteggiamenti minatori.
I sindacati, il consiglio comunale, i partiti, i lavoratori del Comune e delle partecipate: chi osa dissentire diventa oggetto dei suoi strali. Sarebbe legittimo se il dibattito si svolgesse nelle sedi e con le modalità opportune. Ma l’attacco mirato al singolo sindacalista, al singolo consigliere, al singolo esponente politico, al singolo lavoratore è espressione di un atteggiamento squadristico che non possiamo tollerare e contro il quale la Messina democratica, al di là di orientamenti e posizionamenti politici, dovrebbe fare argine.
La città, le istituzioni democratiche non appartengono a De Luca e nessuna elezione da a lui, e a nessun altro, il potere di sfregiarle diffondendo un clima di tensione sociale pericoloso, di cui è l’unico responsabile morale. De Luca la smetta e chieda scusa, perché non è la prima volta che le parole diventano pietre, mettendo a rischio l’incolumità delle persone. Se poi pensiamo che tutto questo accade dentro un tragica pandemia, è ancora più grave.
Antonella Russo, a cui va la sincera vicinanza e solidarietà di Articolo Uno Messina, non si lasci intimidire e prosegua il suo lavoro in Consiglio Comunale e in città con la determinazione e l’impegno che l’hanno caratterizzata in questi anni: Messina ha bisogno di voci libere a servizio della costruzione di una alternativa.
Le forze politiche e i soggetti sociali, che hanno a cuore la democrazia, sappiano reagire con fermezza senza fare sconti o derubricare a fattore caratteriale una deriva insostenibile”.
E’ intervenuta anche Azione Sicilia “Da cittadina attiva, da donna, da referente regionale di un partito che ha tra i suoi fondamenti la concretezza, la pacatezza, il rispetto dell’altro e il dialogo, esprimo a nome mio e dell’intero coordinamento regionale di Azione Sicilia assoluta solidarietà nei riguardi dell’avvocato Antonella Russo che, in queste ore, sta ricevendo insulti e offese personali a mezzo social”, così Eleonora Urzì Mondo, responsabile regionale comunicazione del partito di Carlo Calenda.
“La consigliera comunale del Pd, ‘colpevole’ di aver chiesto ufficialmente chiarimenti circa la gestione della raccolta rifiuti dei positivi al Covid, è stata, come è noto, destinataria di un’accesa quanto discutibile requisitoria del primo cittadino di Messina, in diretta.
Al di là del fatto che Russo non ha fatto altro che il proprio dovere, indirizzando oltretutto l’interrogazione anche all’Asp, troviamo inaccettabile l’uso disgustoso che certi webeti (che di solito sono social supporters di questo o quel personaggio, partito o politico) fanno dei social network, ritenendo che da dietro un display siano autorizzati ad offendere, denigrare e affibbiare epiteti disdicevoli.
La storia recente ci insegna come i social siano spesso teatri di deprecabile aggressività; senza dimenticare le circostanze in cui la violenza ha successivamente sconfinato il muro della virtualità per assumere i contorni di una indecente, e talvolta drammatica, realtà.
Il sindaco comunica primariamente attraverso la sua fanpage? Sarebbe allora quantomeno auspicabile che dedicasse a questa vicenda un ulteriore post, al fine di prendere nettamente le distanze dalle abbiette uscite di certi suoi sostenitori.
Per non parlare di quel “cretina” che brutalizza un dialogo, quello tra membri delle istituzioni, che mai dovrebbe superare determinati limiti”, questa la riflessione del membro del coordinamento regionale siciliano di Azione.
Insomma molte reazioni di solidarietà a Russo che stigmatizzano quanto avvenuto, mancano però all’elenco molti esponenti e gruppi politici locali.