Liberazione Queer+, movimento contro l’omobitransfobia e a sostegno dei diritti della comunità LGBTQI, ha preso posizione sulle ultime vicende politiche messinesi, notando una disparità di trattamento delle istituzioni nei propri confronti:
È notizia di oggi (https://bit.ly/3ibF1Ia) che la questura avrebbe autorizzato un sit-in a favore di De Luca organizzato da un certo “Comitato IostoconDeLuca”. A questa manifestazione hanno partecipato poche decine di persone, nonostante gli organizzatori si siano giustificati dichiarando che il numero ridotto sarebbe stato dovuto alle limitazioni concordate con la Digos.
Questo è in netta contraddizione con ciò che lo stesso ufficio DIGOS ci aveva detto nel luglio scorso https://bit.ly/3ie1ILN), quando annullarono la nostra manifestazione contro le piazze in disaccordo col disegno di legge ZAN sull’omobitransfobia, obbligandoci a spostarla perché non erano intercorsi i tre giorni di preavviso previsti (art 18 tulps 773/31). In quell’occasione molte più delle poche decine dei deluchiani si sono presentate in piazza durante la nuova data, nonostante siano state sottratte del diritto politico di manifestare in contemporanea con chi avrebbe voluto i nostri diritti negati.
Evidentemente questo non vale per gli accoliti di De Luca, in barba al buon senso di dover rispettare le prescrizioni sanitarie in questo periodo cruciale. Eppure, loro dichiarano che la Digos abbia rilasciato l’autorizzazione per questo sit-in.
Noi crediamo che manifestare sia un diritto che andrebbe esercitato sempre quando ve ne fosse l’esigenza ma ci chiediamo se questo (supposto) doppio standard della questura sia un favore verso una parte politica al governo di questa città oppure, nel caso in cui non vi fosse stata alcuna autorizzazione, perché la loro manifestazione non è stata impedita come lo è stata la nostra.
La risposta a questo quesito va chiarita il prima possibile, non tanto per la necessità di “punire” i manifestanti pro-de Luca ma per chiarire invece le modalità con cui vengono concesse o meno queste manifestazioni. È una questione che non riguarda la nostra associazione – e gli altri a cui sono state vietate simili manifestazioni – quanto piuttosto l’interesse pubblico di una città a sapere perché poche persone possano manifestare quando e dove vogliono. Questa città è governata dalla legge o dal potere personale di De Luca?
Per fare luce su questo interrogativo, insieme a Rete34+, Cambiamo Messina dal Basso e Partito della Rifondazione Comunista, abbiamo inviato una lettera ufficiale al prefetto e alla questura da cui aspettiamo risposta.