Il giorno dopo la revoca della ordinanza sindacale, non è certo la zona rossa a far paura ne l’assenza annuncita del sindaco. Ma le conseguenze dell’ultima sfuriata che hanno interessato lo smlatimento dei rifiuti Covid. Una problematica che nei giorni scorsi è stata affrontata e discussa, nonostante i ferri corti tr amministrazione e vertici dell’Asp, e che proprio oggi sarebbe dovuta partire.
Ed invece: tutto bloccato. I 78 positivi al Covid, secondo l’elenco che fornito dall’Asp di Messina, che aspettavano di potersi disfare dei rifiuti, sono rimasti con un palmo di naso a sentire il sindaco che passando sopra allo stesso presidente della società, ha dichiarato: “MessinaServizi lascerà le famiglie positive nei rifiuti. Noi il cerino in mano non ce lo prendiamo. Noi ora scriviamo alla commissaria per l’emergenza dell’Asp e ci rifiutiamo di fare questo servizio. Che continuino ad utilizzare i loro appalti e appaltucci, noi il servizio non ce lo prendiamo. Mi dispiace, così distinguaimao una volta per tutte le responsabilità. L’Asp nella persona del commmissario ha le responsabilità delle omissioni, è responsabile della raccolta dei rifiuti verso i positivi. Senza elenchi certificati e asseverati noi non faremo nulla. Dobbiamo iniziare per poi farci buttare addosso anche queste colpe? Noi non abbiamo scudi che ci proteggono.”
Una decisione che ha spiazzato lo stesso Lombardo.
Il sindaco si è poi rivolto al Prefetto, chiedendo in un certo senso di imporgli un servizio che al momento non funziona.
Uno scontro in cui le uniche vittime restano i malati covid, che continuano ad essere sommersi dai rifiuti in attesa di nuove notizie da chi dovrebbe invece lavorare per dare serenità ad una parte della cittadinanza stremata dalla pandemia.