di Salvatore Di Bartolo – Ricorre oggi il 41esimo anniversario dell’assassinio di Piersanti Mattarella. L’allora presidente della regione Sicilia fu infatti freddato davanti la sua abitazione in via Libertà a Palermo il 6 gennaio del 1980.
Sul delitto Mattarella, nonostante decenni di indagini, aleggiano ancora moltissimi dubbi mai del tutto chiariti. A parlarne, nel giorno dell’anniversario della morte del nonno, è il nipote Piersanti jr: “Mio nonno viene considerato da tutti una vittima di mafia, ma da quello che sta emergendo dalle indagini più recenti sembra esserci dell’altro. Non è stata solo Cosa nostra a uccidere Piersanti Mattarella”.
“Già dopo l’omicidio -prosegue Piersanti jr – le indagini avevano fatto emergere qualche traccia di infiltrazioni che non fossero solo mafiose. Ma forse, ai tempi, non sembrava possibile che un omicidio potesse essere commesso non solo da membri di Cosa nostra. Una circostanza che è, invece, emersa con chiarezza negli ultimi anni di storia giudiziaria”. Il giudice Giovanni Falcone, dopo l’omicidio Mattarella, spiccò un mandato di arresto nei confronti dell’ex componente dei Nuclei armati rivoluzionari (Nar) Valerio ‘Giusva’ Fioravanti, poi tuttavia assolto. “Mia nonna ha riconosciuto l’andatura e lo sguardo del killer in Fioravanti…”, conferma Mattarella jr. Irma Chiazzese, vedova di Piersanti Mattarella, all’epoca disse agli inquirenti: “Il killer aveva occhi di ghiaccio”.
E aggiunse: “Aveva l’andatura di un orso” e mentre sparava “sorrideva”. La vicenda giudiziaria è stata lunga e complessa, e comunque non definitiva. Come mandanti sono stati condannati all’ergastolo vari boss di Cosa Nostra da Totò Riina a Michele Greco, da Bernardo Provenzano a Bernardo Brusca. L’inchiesta, però, non è riuscita a identificare né i sicari né i presunti mandanti esterni. Nel 2018 la procura di Palermo ha riaperto l’inchiesta sull’omicidio.
Piersanti jr è nato sei anni dopo la morte del nonno, figura che ha potuto conoscere attraverso nonna Irma, papà Bernardo e zio Sergio, l’attuale presidente della Repubblica Italiana. Ma anche attraverso le testimonianze di chi il nonno lo ha conosciuto: “Uno degli aspetti che mi rendono orgoglioso di essere suo nipote è vedere lo sguardo di chi lo ha conosciuto e che gli è stato vicino o per amicizia o per motivi di studio o professionali. Mi è capitato di avere conosciuto vecchi collaboratori o amici di nonno e quando vedo l’emozione forte in loro capisco che mio nonno ha lasciato oltre che ricordi positivi anche degli ideali e dei bei valori”.
Del politico Piersanti Mattarella rimane invece un fulgido esempio per chi si affaccia al complesso mondo della politica: “Oggi servirebbero tanti Piersanti Mattarella – spiega il nipote – sarebbe bello che tutte le persone impegnate nella vita pubblica e politica, oltre ad avere la giusta competenza o preparazione abbiano anche l’obiettivo di migliorare la situazione attuale, e non solo nella ricerca del vantaggio personale, o di un gruppo”.