“Il 6 gennaio, da 41 anni, per noi siciliani non è solo il giorno dell’Epifania. È il giorno in cui ricordiamo un uomo per bene e un politico lungimirante. Piersanti Mattarella aveva avviato un rinnovamento politico, culturale e civile; voleva che la nostra terra fosse libera dalle logiche mafiose per sviluppare le sue potenzialità con trasparenza e rigore. Un sogno per tutte le persone oneste. Per questo fu ucciso. Quel giorno ero il magistrato di turno e mi precipitai in via della Libertà, a Palermo. Fu la mia prima indagine di mafia. Ricordo la confusione, lo sgomento di tutti e la sensazione che con Mattarella avevamo perso l’occasione di un cambiamento. Ma la Sicilia, e un Paese, dalle “carte in regola” è una sfida ancora attualissima”. Lo afferma Pietro Grasso, senatore di Leu