Lipari, medici in corsia sempre più soli

di Luana Spanò – Scadrà il 17 gennaio la convenzione per i cardiologi dell’ospedale Papardo di Messina che prestano servizio a Lipari, svolgendo un ruolo fondamentale per il diritto alla salute dei cittadini eoliani, seppur pochi giorni a settimana.

A Lipari fa la differenza il giorno della settimana in cui si ha bisogno di cure.

Il 31 dicembre ci sono stati ben due casi urgenti che richiedevano la presenza del cardiologo, non in sede. Per fortuna per entrambi l’ultimo dell’anno è stato clemente e la dottoressa presente al pronto soccorso ha fatto del suo meglio: “Siamo solo in 3 e coprire tutti i turni è difficile, io sono rientrata da poco dopo un infortunio”.

Carenza di personale e mezzi fanno da eco in una struttura ormai vuota. Intanto, non è ancora giunta nessuna comunicazione sul rinnovo della prestazione cardiologica ed in servizio resta un solo anestesista.

“La Regione ci ha dimenticati”, questa è l’unica sintesi possibile dell’assessore Tiziana De Luca.

Nulla è cambiato dopo la morte di Lorenza Famularo. A nulla è servito il presidio cittadino che ha bloccato gli accessi all’isola, a nulla sono valse le promesse rubate ovunque.

I pochi medici rimasti sono sempre più soli e da soli gestiscono urgenze e diffidenza.

L’ospedale di Lipari “non fa abbastanza numeri”, eppure resta il riferimento di ben 7 isole e in estate quando le persone presenti alle Eolie si triplicano resta il posto che ha saputo meglio gestire emergenze e primi soccorsi. Resta l’unico luogo di salvezza lontano dalla terra ferma in mezzo al mare.

 

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