Una nota l’Assessore alle Politiche Sociali Alessandra Calafiore, chiarisce la questione degli alloggi date alle famiglie evacuate a causa dell’incendio nei pressi di Giostra di qualche mese fa, confutando chi aveva dichiarato che le famiglie in questione vivevano in una scuola abbandonata. Di seguito il comunicato:
“In riscontro agli articoli pubblicati su Italia24 e Lettera emme in data 21.12.2020, relativo al trasferimento di due famiglie la cui abitazione sita in via Conte di Torino è andata distrutta in seguito all’incendio del 06 novembre u.s., si precisa quanto segue:
Le 2 famiglie cui fanno riferimento gli articoli sono state prese in carico immantinente dal Servizio Sociale Comunale e sistemate, temporaneamente, nei cd. “alloggi di transito” in località Bisconte per garantire fin da subito un alloggio sicuro.
Detti alloggi sono costituiti da singole unità immobiliari nelle quali, generalmente, vengono collocate persone in stato di bisogno per le quali si costruiscono – insieme a figure professionali adeguate in forza alla Messina Social City – dei percorsi specializzati.
Per quanto sopra, non corrisponde al vero la circostanza che esse si trovano in una «scuola abbandonata», così come riportato negli articoli sopra menzionati, in quanto tale soluzione non è mai stata in linea con il modus operandi di quest’Amministrazione nell’applicazione della propria progettualità sociale che è stata, in merito, fin da subito finalizzata a liberare tutte le scuole dismesse dalle occupazioni abusive.
Serve precisare, pertanto, che le affermazioni del sig. Cesare Vinci sono prive di ogni fondamento e lesive della dignità degli altri ospiti che, in atto, dato il loro stato di bisogno, si trovano all’interno delle altre unità immobiliari dette “alloggi di transito”. Questa Amministrazione accoglie, nelle strutture che è riuscita a mettere a disposizione dotandole di quanto necessario, persone in difficoltà senza fare alcuna distinzione sulla situazione specifica nella quale esse si trovano – a prescindere dalla causa che l’ha determinata – né sull’appartenenza ad una determinata cittadinanza o etnia piuttosto che ad un’altra. Non si capisce, quindi, cosa il suddetto sig. Vinci voglia ottenere rappresentando una situazione non corrispondente alla veridicità dei fatti facilmente riscontrabili dalle azioni fin qui poste in essere.
Al fine di dare puntuale e precisa informazione, sarebbe opportuno, verificare sempre le notizie che vengono fornite prima di pubblicarle e – tale principio etico, morale e giusto prima che professionale – vale anche per il Consigliere Comunale Salvatore Sorbello che, nella qualità, può facilmente avere accesso agli atti d’ufficio o al confronto con i diretti interessati che seguono, per competenza, le procedure emergenziali in argomento al fine di poter avere ogni informazione utile alla reale ricostruzione dei fatti contestati. Si chiarisce, infine, che le due famiglie in questione, oltre dal personale della Messina Social City, sono seguite anche dal Servizio Sociale Professionale del Dipartimento Servizi alla Persona e alle Imprese di questo Ente che sta provvedendo ad adottare tutti gli interventi necessari in loro favore”.