Il Segretario del Circolo PD III Circoscrizione Dott. A. Labate e il Consigliere del PD della III Circoscrizione Antonino Sciutteri, hanno sottoscritto il seguente documento inviato nei giorni scorsi al Direttore Generale dell’ASP 5 Dott. La Paglia, al Commissario Emergenza Covid Dott. Crisicelli e al presidente dell Ordine dei Medici Dott. Caudo, proponendo delle indicazioni e misure da adottare sull’attuale Emergenza Covid.
Di seguito il suddetto documento:
“Avendo il Consigliere del nostro partito della 3^ Municipalità Antonino Sciutteri acquisito proteste e segnalazione da numerosi cittadini messinesi che, in questa fase di emergenza Covid, reputano di sentirsi “abbandonati” dalle istituzioni preposte alla tutela della loro salute; avendo seguito l’andamento della gestione dell’emergenza in città ed in provincia tramite la stampa ed i servizi di TV nazionali e locali che possono essere così riassunti: “La direzione dell’Asp continua ad essere deficitaria, innumerevoli le proteste dei cittadini che denunciano l’approssimazione totale e l’incapacità di una gestione unitaria con una burocratizzazione fino allo spasimo ed in assenza di elasticità mentale”.
Unitamente al Direttivo del Circolo si è ritenuto doveroso intervenire sulla questione in oggetto non accodandosi alla semplice e asettica “critica del sistema” ma cercando di analizzare la situazione per cercare di proporre, con spirito costruttivo, avulso da sterili e inutili polemiche che in questo momento non giovano alla causa, soluzioni semplici e fattibili al fine di migliorare e risolvere le criticità denunciate e rilevate da cittadini e organi di stampa.
Dai dati analizzati, sembrerebbe che la causa delle problematiche legate alla gestione dell’emergenza Covid sia attribuibile alla inefficienza degli operatori sanitari. In realtà essi sono le “prime vittime” di un sistema complesso e non integrato in cui non risulta adeguatamente apprezzato il loro operato, malgrado lo sforzo e l’abnegazione profusi ogni giorno anche oltre gli orari richiesti. La prima e macroscopisca disfunzione nel sistema di gestione dell’emergenza, risiede nella mancanza di un apparato centralizzato che gestisca i flussi dei dati ripartendone successivamente la comunicazione fra i vari Dipartimenti e Servizi per gli atti di rispettiva competenza.
L’aver dato la possibilità a “tutti”: Ospedali, Cliniche, Rsa, Case di Riposo, Laboratori di Analisi, medici di famiglia, pediatri di libera scelta e “cittadini” di inviare segnalazioni e comunicazioni agli stessi indirizzi mail dell’Asp: coronavirus@… ed usca@… si è rivelata una scelta errata e poco funzionale. Ciò, infatti, ha comportato molteplici segnalazioni ai due portali per un unico cluster di positività oltre ad un eccesso di mail da parte dei cittadini volte a richiedere informazioni generali o in merito all’effettuazione dei tamponi ed al loro relativo esito.
Ecco quindi alcuni correttivi che sarebbe opportuno adottare tempestivamente per fronteggiare al meglio la terza ondata di epidemia che raggiungerà un nuovo picco in concomitanza con l’arrivo dell’influenza stagionale.
L’Asp, cui compete la gestione dell’emergenza sanitaria, dovrebbe:
- Creare una piattaforma unica per ogni Distretto di propria competenza alla quale possano accedere esclusivamente le strutture e gli operatori sanitari operanti sul territorio gli unici, accreditati con credenziali, a poter registrare al portale i soggetti Covid positivi, i soggetti con sintomatologia suggestiva di infezione Covid, ed i contatti con Covid positivi accertati rilevati nell’esercizio della loro attività professionale.
- Sul portale dovrebbero essere inseriti solo poche ed utili informazioni: dati anagrafici del segnalato, codice fiscale, recapiti telefonici e mail, nominativo del medico di famiglia; segnalare se trattasi di soggetto positivo accertato (con tampone molecolare, rapido o test sierologico e struttura che lo ha fatto), se contatto con soggetto positivo accertato ( riportare nominativo del contatto e data ultimo contatto); segnalare se soggetto vive solo o con altri familiari (in tal caso registrare nominativi dei conviventi); segnalare se il o i soggetti sono asintomatici, paucisintomatici o sintomatici ( lievi, moderati o gravi in base alla tabella News): in tal modo si evitano sovrapposizioni di segnalazioni.
- Da questa piattaforma attingeranno i dati:
- Il Dipartimento di Prevenzione per la notifica dell’ordinanza di isolamento domiciliare fiduciario se rilevata positività con test molecolare;
- Dipartimento di Igiene per programmare:
- tampone molecolare di conferma se la positività è stata rilevata con test rapido o sierologico;
- primo tampone per accertare positività per casi sospetti o per contatti con Covid positivi non ancora testati.
- Personale amministrativo, adeguatamente formato, provvederà ad avvisare telefonicamente o tramite mail i soggetti interessati circa il luogo, la data e l’orario in cui dovranno effettuare tampone o segnalare all’USCA i nominativi delle persone che dovranno effettuare tampone a domicilio.
- Nel momento in cui si sottoporrà al tampone, al soggetto verrà rilasciato il numero del campione del proprio test che, unitamente al suo codice fiscale costituirà le credenziali per poter accedere all’apposito portale su cui verranno inseriti tutti i referti dei tamponi ovunque essi siano stati processati; ciò al fine di conoscerne l’esito nel rispetto della privacy.
- Differentemente dalle attuali procedure, il Dipartimento di Prevenzione, per i soggetti Covid positivi accertati con tampone molecolare, notificherà al medico o al pediatra di famiglia e non solo “all’assistito” l’ordinanza di isolamento valida anche per il rilascio di certificazione INPS per giustificare assenza dal lavoro oppure, in ipotesi di negatività o di fine isolamento, rilascerà relativo decreto che attesti tali condizioni.
- Il Dipartimento di Igiene, invece, rileverà i nominativi dei soggetti ancora positivi che dovranno ripetere l’esame e ne programmerà la relativa data per l’esecuzione.
Si suggerisce invece un iter differente per i pazienti sintomatici che necessitano di intervento sanitario domiciliare, in quanto non gestibili da remoto, per complicanze dovute a comorbilità o per aggravamento della malattia.
In tal caso il medico di famiglia, il pediatra o la Struttura in cui il soggetto è ospitato compileranno l’apposita scheda di segnalazione sul portale USCA territorialmente competente. L’operatore USCA effettuerà un primo triage telefonico ed invierà l’unità mobile a domicilio. Il sanitario dell’USCA che accederà a domicilio potrà avvalersi di consulenza di specialisti (cardiologi, pneumologi ed internisti preposti solo a tale servizio) e, valutate le condizioni cliniche, opterà per il trattamento domiciliare o per l’ospedalizzazione.
Potrebbe verificarsi il caso di pazienti che, pur presentando un quadro clinico non grave da richiedere ospedalizzazione, necessitino comunque di una assistenza continua in quanto anziani o soggetti non in grado di autogestirsi; questi allora verranno spostati nei Covid Hotel appositamente predisposti, in cui personale infermieristico e OSA provvederanno alle cure e all’assistenza durante la degenza.
Continuare ad attribuire ai medici, in piena emergenza, l’incombenza di telefonate a ciascun assistito per comunicare data e luogo in cui effettuare il tampone o l’esito del tampone stesso risulta uno spreco di risorse professionali che potrebbero essere destinate a mansioni di assistenza sanitaria e non burocratico-amministrativa.
Creare un numero verde ed un portale al quale possono accedere i cittadini per segnalare disservizi, problemi non risolti che verranno smistati, dagli operatori del servizio, ai Dipartimenti preposti per la risoluzione.
Questa bozza di progetto, a nostro avviso, dovrebbe essere sottoposta al vaglio di un tavolo tecnico in cui, presenti i rappresentanti dei Servizi, Dipartimenti, e figure professionali sanitarie preposte alla co-gestione dell’attuale emergenza sanitaria lavorino in sintonia, apportando ognuno esperienza, consigli e suggerimenti maturati dall’operatività in prima linea per rendere ai cittadini un servizio efficiente e funzionale, in grado di rendere meno disagevole il periodo della malattia e non lasciarli soli, chiusi nelle loro abitazione, senza nessuno che si occupi di loro.
Questo è il momento della collaborazione e della concertazione. E’ necessario in tale emergenza dare spazio a una programmazione ed organizzazione competente e funzionale.
Sperando di aver apportato un valido contributo, scevro da ogni critica ed oltre ogni futile polemica, cogliamo l’occasione per augurare agli interessati un buon e proficuo lavoro e cordiali saluti”.