di Michele Bruno – Ieri vi abbiamo raccontato dei danni di un maltempo a Messina e provincia che ha fermato tutto. A Galati Marina gli abitanti hanno avuto paura ancora una volta, per sé e per le proprie cose. Sono tornate le mareggiate e hanno raggiunto le abitazioni dei residenti.
Non siamo profeti, ma noi possiamo tranquillamente dire che “lo avevamo detto”. Semplicemente è quello che succede di solito a Galati quando c’è tempo di burrasca. Non bisogna avere particolari doti di vaticinio. Erano previste in autunno, è inverno ma sono arrivate comunque. Eppure ancora una volta non è stato fatto abbastanza per evitare l’ennesimo rischio per le vite dei galatoti, che per fortuna se la sono scampata ancora.
La barriera radente che viene utilizzata a Galati e che puntualmente deve essere ripristinata dopo ogni mareggiata per fortuna c’era, e come afferma Giulia Ingegneri, Presidente del Comitato Salviamo Galati Marina:
“Ha fatto in parte il suo lavoro, ma questo non è bastato. Per le abitazioni più a Nord e più a Sud, sarebbe servito un incremento della barriera, visto che in quelle zone è quasi inesistente ed infatti hanno subito maggiori danni”.
“La mareggiata sarebbe potuta essere più forte – ha spiegato – e forse la barriera nemmeno avrebbe retto. Siamo ancora in pericolo! Tra l’altro con l’ondata di ieri la barriera è danneggiata, alcuni massi sono stati spazzati via…”
Appunto però l’irruenza delle onde ha causato danni: “sabbia in alcune proprietà, – specifica Ingegneri – in particolare la pizzeria ‘Il Picchio’; poi ha continuato ad erodere in prossimità delle abitazioni più a Nord con i relativi muri pericolanti.”.
In tutto questo il Sindaco di Messina torna a parlare della scomoda questione. La pagina del Comitato ha smentito le sue dichiarazioni sulle tempistiche dei lavori, ma anche leggendo i nostri approfondimenti si ha la conferma di come l’inerzia del Comune abbia rallentato le pratiche. Ci ha detto a proposito il Presidente del Comitato, che si è speso per l’emergenza costiera in questi anni, facendo evidente riferimento anche all’operato della Regione:
“A Galati la storia si ripete puntualmente a differenza di quanto le istituzioni abbiano affermato in passato definendoli eventi eccezionali… I responsabili continuano a litigare per prendersi meriti del nulla ed accumulare ritardi inspiegabili… Le parole del Sindaco poi… Parla di sciacalli ma risulta l’opposto. Invece di difendere i galatoti (infatti è anche loro Sindaco!) li attacca e arriva ad accusarli di aver danneggiato la barriera spostando i massi…”.
“E’ un’accusa che lascia il tempo che trova, – chiarisce – un signore di 80 anni è stato accusato di aver spostato da solo i massi con le proprie forze…assurdo! Come avrebbe fatto senza un mezzo meccanico? Ad oggi si sta difendendo in tribunale.”.
Cosa si aspetta ora il Comitato dall’Amministrazione?
“Nell’immediato – risponde Ingegneri – il Comune deve predisporre un sopralluogo e il ripristino della barriera con intervento di manutenzione a sue spese e non accedendo al fondo del Patto per il sud che serve per i lavori definitivi e che si sta esaurendo!”.
“Inoltre, – questa è la richiesta verso la burocrazia regionale – essendo in urgenza, bisogna velocizzare quanto più possibile l’iter per l’intervento definitivo ndr i così detti pennelli –, cosa che, invece, non sembra si stia verificando. A gennaio dello scorso anno Croce – ndr Maurizio, Commissario per il dissesto idrogeologico – dichiarò che si sarebbe partiti a Maggio-Giugno, poi dissero Settembre, adesso Gennaio e poi chissà quando?”.