Di Fra Giuseppe Maggiore – Dal Vangelo secondo Marco
Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio.
Come sta scritto nel profeta Isaìa:
«Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero:
egli preparerà la tua via.
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri»,
vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.
Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
Nella nostra vita siamo sempre in attesa di una buona o lieta notizia: il superamento di un concorso dopo che ne hai tentati tanti, un lavoro dopo mesi o anni da disoccupato, un amore che ti riempia la vita, una gravidanza… sono tante le buone notizie che ci aspettiamo. Tutti aspettiamo la lieta notizia della fine di questa pandemia che sta mietendo morte, che sta compromettendo le nostre relazioni, il lavoro…che sta cambiando la nostra vita. Sarebbe bello avere la buona notizia che tutto è finito ed iniziamo una nuova vita.
Oggi ascoltiamo dall’evangelista Marco “Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio”: all’apparenza sembra un titolo ma è più di un titolo, è una professione di fede. Vivere di “Vangelo”, cioè di “buona e bella notizia” significa scegliere di camminare ogni giorno con uno sguardo diverso sulle persone che si incontrano e sugli avvenimenti che capitano a ciascuno di noi e alla nostra umanità. È un invito a iniziare un cammino affascinante alla scoperta di Gesù: è il cammino del discepolo. Attraverso l’ascolto della sua Parola siamo chiamati ad immedesimarci in ciò che Gesù disse e fece per conoscerlo ed amarlo non come una divinità distante da noi, ma come persona viva. Se riuscissimo a fare ciò,faremo conoscere a tutti il Cristo del Vangelo, privo di schemi, distaccato dai riti e dalle norme che spesso mortificano l’uomo. Per farlo conoscere e farlo amare ciascuno di noi è invitato a mettere Gesù al centro della sua esistenza pronunciando con le labbra, ma esprimendo con tutto il suo cuore, la professione gioiosa di fede, con Pietro che disse: «Tu sei il Cristo»; con il centurione romano, che sotto la croce, disse: «Veramente costui era il Figlio di Dio».
La buona notizia siamo noi quando pieni di Parola di Dio riconosciamo Cristo nel prossimo testimoniamo nel mondo.
“Inizio” dice che con la venuta di Gesù ha inizio una nuova Creazione, un tempo nuovo per l’umanità, una nuova Genesi, un nuovo inizio. Il Vangelo è Gesù stesso è lui la lieta notizia, ed è da Lui che dobbiamo ripartire.
Dopo le restrizioni del nuovo Dpcm, qualcuno si chiedera: “Come può essere ancora Natale, con quello che si sta vivendo, come si può parlare di una nuova Creazione?”
Credo che il Natale di Cristo non abbia nulla a che vedere con il natale che molti hanno festeggiato, abbiamo l’occasione di celebrare un Natale che ritorna ad essere la festa dei poveri, dove ognuno di noi farà esperienza intima di famiglia, si avrà l’occasione di ritornare all’essenziale di una grotta, dove un Dio Bambino viene venerato dallo scarto di un popolo, i pastori, loro che nella società di Israele erano gli emarginati, gli esclusi.
Abbiamo l’opportunità di vivere con fede ad un livello più profondo l’incontro con Cristo che vuole entrare nella nostra vita per renderci più veri, più coraggiosi… più umani.
Non a caso Marco ci presenta Giovanni il Battista, la voce che grida: non propone le abluzioni rituali ma un vero e proprio battesimo di immersione. Un simbolo di un cambiamento di vita radicale.
Giovanni il Battista non fa sconti: se vuoi un nuovo inizio, se vuoi buone notizie devi prepararti a qualcosa di forte, di più forte. Specialmente se già credente. Devi osare.
L’unico modo che abbiamo per fare di questo Natale una qualche rinascita è convertirci.
“Con Giovani il Battista impariamo l’essenziale, la forza straordinaria dei desideri che ci mettono in cammino, ci fanno attraversare e vivere il deserto, il luogo della prova, dove la Parola si feconda per dare vita nuova”( Tiziana)
Il suo messaggio è chiaro: non è degno di slacciare i sandali di chi viene.
Il Talmud scrive: “Il discepolo è invitato a compiere verso il suo maestro ogni genere di servizi che uno schiavo compie verso il suo padrone, a eccezione di sciogliere i sandali”. Alcuni studiosi vedono in quel riferimento il gesto che l’avente diritto a sposare la vedova senza figli, secondo la legge del levirato, compiva se rinunciava al suo diritto. Il nuovo pretendente gli sfilava il sandalo. Come se Giovanni dicesse: io non ho nessuna pretesa di rubare la sposa, Israele, al pretendente, il Messia.
“Il principio di una vita nuova è Gesù, che ci libera dal pessimismo, dalle rappresentazioni distorte di Dio e di noi stessi, che apre i nostri cuori al desiderio di nuove creazioni”. (Tiziana) Professando che Gesù è veramente il Cristo, Figlio di Dio, lasceremo agire in noi lo Spirito Santo e cammineremo giorno dopo giorno con ottimismo e coraggio, perché sappiamo che i passi del Cristo sono davanti a noi e noi gli siamo dietro e non davanti.