Un incontro “informale” ed una “parola” che non cambia l’efficacia dell’ordinanza sindacale e che ha fatto andare su tutte le furie i rappresentanti degli ordini professionali i quali in un documento hanno ribadito come i “perduranti comportamenti approssimativi e privi di coerenza e di una razionale programmazione” del sindaco Cateno De Luca, “hanno fatto precipitare la città di Messina in una condizione unica in tutta la Sicilia e buona parte d’Italia”.
“I Presidenti degli Ordini degli Architetti PPC, degli Avvocati, dei Commercialisti, degli Ingegneri e dei Notai apprendono che, nonostante la richiesta di confronto sui limiti posti con ordinanza sindacale n.° 339/2020 (nn. 2 e 6) all’esercizio dell’attività libero professionale, il Sindaco l’avrebbe in parte emendata derubricando l’ordine in “raccomandazione” nel corso di una riunione informale.
Siffatta notizia, ove confermata – si legge nella nota firmata da Arch. Pino Falzea, Avv. Domenico Santoro, Dott. Enrico Spicuzza, Ing. Francesco Triolo, Notaio Silverio Magno – rappresenta non solo un vulnus istituzionale perché non tiene conto delle funzioni di rappresentanza che la legge assegna ai presidenti degli ordini professionali ma soprattutto lede i diritti di tutti coloro che esercitano una professione ordinistica ed anche dei cittadini costretti a limitare le proprie istanze di consulenza e tutela a fronte di paventate, illazioni”.