L’ economia siciliana messa in ginocchio dal Covid

L’economia siciliana, tra gennaio e settembre, è stata messa in ginocchio dal Covid-19. A subire i danni maggiori le imprese che hanno visto calare notevolmente i loro fatturati a seguito anche della forte diminuzione del lavoro a causa del lockdown.

E’ quanto emerge dall’aggiornamento congiunturale della Banca d’Italia. Della crisi ne ha risentito anche il mercato del lavoro, con la riduzione dell’occupazione che ha interessato in particolare donne e autonomi; ad attenuare l’impatto della pandemia sull’occupazione hanno influito il blocco dei licenziamenti e il ricorso alla Cig.

L’export di merci siciliane è diminuito dell’11,3% nei primi sei mesi dell’anno. Il turismo è tra i comparti che più hanno risentito della crisi derivante dalla pandemia. I pernottamenti nel periodo gennaio-agosto sono diminuiti del 60% circa. Il reddito delle famiglie, ha continuato a essere sostenuto dalle erogazioni del Reddito di cittadinanza, ma anche dal reddito di emergenza per le famiglie disagiate.

A tal proposito così si esprime il presidente di Confesercenti Sicilia Vittorio Messina, commentando i dati del report di Banca d’Italia: “La Sicilia oggi  ha bisogno di gestire bene lo stato d’emergenza che ancora permane e soprattutto ha bisogno di programmare bene la ripresa, utilizzando al meglio tutte le risorse disponibili, senza sprecare un solo euro con politiche che non servono a ridare fiato all’economia regionale”.

“Il Governo – conclude il presidente Messina – ascolti i rappresentanti del mondo produttivo e delle forze sociali per lavorare insieme ad un piano di sviluppo che metta a registro il grande patrimonio materiale ed immateriale di cui dispone la Sicilia. In questo senso il contributo della buona politica sarà decisivo”.

 

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