Sono state azioni legittime quelle dell’amministrazione De Luca in merito alla riduzione del numero dei dirigenti e della restituzione di una parte delle indennità di risultato. Dunque non vi è stata alcuna condotta antisindacale. E’ quanto ha stabilito il giudice del lavoro del Tribunale di Messina, Rosa Bonanzinga, che ha rigettato il ricorso presentato dal sindacato Diracom che voleva far luce sulla nuovo assetto organizzativo di Palazzo Zanca, dove 13 posizioni di qualifica dirigenziale sono state soprresse e i dirigenti in pianta organica sono passati da 22 a 9.
“E’ stata legittimamente attivata la procedura di recupero della retribuzione di posizione indebitamente erogata al personale dirigente per le annualità dal 2010 al 2019 per complessivi 3.091.384 di euro” si legge nel dispostivo di sentenza.
Nell’esposto sindacale anche l’eccedenza, rispetto alla dotazione del contingente in servizio, di 3 unità dichiarate in esubero; la modifica del regolamento comunale alla voce “direttore generale” e la decisione proprio da parte dell’allora segretario – direttore Rossana Carruba di rivedere al ribasso tutti i fondi della dirigenza a partire dal 2010.
Il giudice ha respinto il ricorso, ritenendo convincenti le controdeduzioni presentate dal Comune di Messina tramite il Sindaco, che esulta per il risultato: “Ancora una volta, e siamo alla terza, un Tribunale ha sanciti la correttezza e la legittimità di questa Amministrazione. Oltre 8 milioni di euro risparmiati in un solo colpo ed oltre 2 milioni annui risparmitai dal 2020 in poi”.