Nel pomeriggio del 30 Novembre scorso, la Squadra Mobile della Questura di Messina, coadiuvata dalla Mobile di Brescia, ha arrestato il cittadino marocchino Miloudi ABOUFARIS, a seguito di un ordine emesso dalla Procura della Repubblica di Messina.
L”extracomunitario, classe ’80,è stato condannato in via definitiva con sentenza della Corte di Appello di Messina a nove anni di reclusione per l’accusa di tentato omicidio in concorso ai danni di un suo connazionale, commesso in Furci Siculo (ME), il 23 Maggio del 2004.
Nel novembre 2003, una donna di nazionalità marocchina, al settimo mese di gravidanza, aveva denunciato molestie da parte di un suo connazionale, che le aveva rivolto avances molto esplicite, invitandola a lasciare il marito per lui.
La donna aveva reagito respingendo l’uomo e cercando di scappare ma, quest’ultimo l’aveva afferrata per le spalle strappandole una camicia e l’ha poi colpita sul fianco, facendola svenire e cadere per terra.
Al risveglio, la donna è stata soccorsa e trasportata in ospedale dagli agenti della Polizia. Successivamente, la vittima, ha denunciato che l’aggressore s’era rifatto vivo e le aveva intimato di ritirare le accuse contro di lui, minacciandola di morte.
Nel maggio del 2004 l’uomo è stato arrestato e posto sotto custodia cautelare.
Tuttavia, pochi giorni dopo, si verifica un altro fatto. Alcuni parenti dell’arrestato, tra i quali proprio ABOUFARIS Miloudi, bloccavano per strada il marito della donna che aveva subito le esposte molestie e gli chiedevano se intendesse ritirare le denunce presentate contro il parente.
Di fronte al netto rifiuto da parte dell’uomo, gli aggressori, in numero di quattro, lo assalivano, bloccandolo per le braccia, in modo da non consentirgli la fuga. Contemporaneamente, lo colpivano con sbarre di ferro, calci e pugni.
In particolare, un colpo di spranga cagionava al malcapitato la frattura della gamba sinistra, di fatto, impedendogli di scappare. A quel punto, uno degli aggressori cercava di colpire la vittima al busto con un coltello, ma quest’ultima riusciva ad afferrare la lama con la mano procurandosi, così, una ferita da taglio lungo il palmo.
Quindi, il gruppo si accaniva ancora con le sbarre sulla testa dell’uomo che cercava di bloccare i colpi con le braccia procurandosi, di conseguenza, delle fratture scomposte agli arti.
Solo il tempestivo intervento dei Carabinieri, nel frattempo giunti sul posto, impediva che l’azione criminosa fosse portata a conclusione.
Al rintraccio e all’arresto dell’ABOUFARIS Miloudi, che si era reso irreperibile sin dall’aprile del 2019, si è pervenuti a seguito di mirate e complesse indagini – supportate da operazioni di captazione, analisi di tabulati, attività di localizzazione ed accertamenti di vario genere – condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Messina con il coordinamento della locale Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello.
L’attività investigativa espletata, infatti, consentiva di individuare il ricercato che aveva temporaneamente e riservatamente fatto rientro in un Comune della provincia bresciana, presso l’abitazione della moglie, ove intendeva trascorrere alcuni giorni in famiglia.
La conseguente azione dinamica – attuata dagli investigatori della Mobile messinese coadiuvati dai colleghi della Questura di Brescia – non lasciava vie di fughe all’uomo che, venerdì scorso, veniva tratto in arresto e associato in carcere come disposto dall’Autorità Giudiziaria mandante.