“Non si condivide né si può accettare, contenuti e toni, utilizzati dal sindaco durante recenti partecipazioni a trasmissioni televisive, in merito all’utilizzo distorto del lavoro agile ‘smartworking’ che si è fatto al Comune di Messina. Ormai, si ritiene faccia parte di un cliché noto, quello utilizzato dal primo cittadino che trova ogni pretesto per attaccare i dipendenti Comunali, denigrandoli e beffeggiandoli con una disinvoltura tipica di un costante ed interminabile reality-show ma, tuttavia, colpisce e desta rammarico, che li abbia esposti alla platea nazionale, facendoli apparire profittatori, quali non sono, di una situazione non certo cercata né voluta da loro. Né tanto meno si possono condividere le sue esternazioni offensive in merito al ruolo del sindacato”.
Lo scrivono in una nota stampa Pippo Calapai, segretario generale della Uil-Fpl, Emilio Di Stefano, responsabile provinciale Uil-Fpl, e Giuseppe Gemellaro, segretario provinciale SILPoL.
“Da parte degli scriventi, ed è dimostrato dai fatti, si sono sempre condotte e si conducono battaglie negli interessi esclusivi dei lavoratori e mai per la difesa di privilegi e si è sempre pronti ad esercitare il ruolo, nelle regole, qualora passando dalle generalizzazioni dannose si decidesse di mettere in mora chi sbaglia sia esso dipendente che rappresentante dei lavoratori. Si è provveduto, non da ‘istigatori a delinquere’ ma in modo pacato e netto, a chiarire in seno all’ottava Commissione Consiliare, appositamente convocata per audire le organizzazioni sindacali, quale sia la realtà dei fatti in materia di smartworking al Comune di Messina e quanto i dati snocciolati dal Sindaco non siano rispondenti alla realtà. Infatti, la percentuale del personale in lavoro agile è stata, e continua ad essere, al di sotto del 50 per cento previsto dalla normativa; la Polizia Municipale come è facilmente comprensibile, visto il ruolo che espleta anche nel controllo del rispetto dei vari D.P.C.M., ha lavorato quasi per intero in presenza e le ferie estive sono state fruite secondo la programmazione, già limitata per questa categoria di lavoratori, a prescindere dall’emergenza pandemica, senza arrecare disservizi. Le scriventi organizzazioni sindacali non hanno mai ragionato in termini di vicinanza o affinità con le varie Amministrazioni che si sono succedute e le condivisioni ed i dinieghi dei vari provvedimenti amministrativi, oggetto di confronto o contrattazione sindacale, sia per quanto riguarda la Dirigenza che il comparto, sono state sempre adottate solo nell’interesse dei lavoratori. Parimenti non si accettano facili e frettolose conclusioni in merito all’attribuzione del salario ai lavoratori del Comune di Messina. In tal senso occorre precisare che i contratti decentrati firmati dalle scriventi, sono stati sempre validati dai Revisori dei Conti e dall’ARAN, compreso quello firmato con questa Amministrazione il 31/12/2019 per la parte giuridica 2019/2021 ed economica 2019. Viene da chiedersi perché ad oggi, nonostante i tanti solleciti, i dipendenti non abbiano ancora ricevuto la liquidazione di alcune indennità del salario accessorio (Rischio, disagio, Ind. Responsabilità, di funzione, ecc) relative all’anno 2019; non è stato attivato lo scorrimento della graduatoria della PEO 2018 per l’errore riportato nella determina dirigenziale n.435 del 23/01/2019 più volte segnalato dalle scriventi all’Amministrazione ed al dirigente pro tempore del dipartimento delle Risorse Umane; non è stato emesso il bando di selezione della PEO 2019; non sono stati conferiti gli incarichi di Posizioni Organizzative, i cui criteri di assegnazione e le relative pesature, oggetto di confronto e contrattazione, sono stati condivisi. Infine, recentemente si è venuti a conoscenza che a favore dei dipendenti comunali distaccati all’ARISME’, società partecipata e quindi esterna, è stato emesso mandato di pagamento per la liquidazione del salario accessorio anno 2019; non si contesta il diritto a percepire le indennità accessorie eventualmente spettanti, ma ci si chiede se le stesse siano rispettose dei criteri e degli importi contrattuali stabiliti per i dipendenti del comparto ed a quale capitolo di spesa vanno imputate. Ci si chiede inoltre perché a fronte di tanta solerzia si contrapponga totale inerzia nei confronti del processo di liquidazione del dovuto alla restante parte dei dipendenti comunali”.