Gli avvocati di Messina in piazza per i diritti umani, ricordando la collega turca Ebru Timtik

di Palmira Mancuso – La sua immagine resterà ben visibile sulla facciata di Palazzo Piacentini per i prossimi 238 giorni: quelli in cui lo sciopero della fame, fame di diritti, l’ha consumata fino a farla morire. Ebru Timtik, l’avvocata turca di origine curda, arrestata ad Ankara e condannata senza un giusto processo, è stata ricordata dalle avvocate e dagli avvocati del Consiglio dell’Ordine di Messina e della Commissione diritti umani che stamattina dinanzi al Tribunale hanno voluto sottolineare alle Autorità internazionali la necessità che il governo turco affronti e ponga rimedio, in modo credibile, alle intollerabili violazioni dei diritti umani che continua a perpetuare e alle gravi carenze del proprio sistema giudiziario.

Ebru Timtik è stata insignita, insieme alla sorella Barkin ancora in carcere, del premio internazionale Ludovic Trarieux, per gli avvocati difensori dei diritti umani nel mondo.

E da Messina arriva un segnale tutt’altro che scontato, dal momento che è l’unica città ad avere coinvolto gli avvocati in una battaglia che ha visto pertecipare le istituzioni forensi e giudiziarie, e i presidenti di tutte le associazioni forensi.

“Con gli strumenti a nostra disposizione – dichiarano i consiglieri delegati dell’ordine Antonio Cappuccio e Maria Flavia Timbro – il Consiglio dell’Ordine e il Comitato per le pari opportunità di Messina, l’uno a fianco all’altro, sosterranno i colleghi che si battono per il libero esercizio della professione forense e di denuncia di quelle decisioni che privano ogni  cittadino di una difesa forte e legittima oltre che di un collegio giudicante indipendente, principi cardine di un sistema giudiziario equo”.

Durante la cerimonia è stata data lettura del toccante discorso pronunciato dal presidente dell’ordine degli avvocati di Istanbul Ümit Kocasakal lo scorso 31 agosto, a pochi giorni dalla morte di Ebru Timtik, in cui tra l’altro dice: ” Non vi lasceremo calpestare il diritto, la giustizia, le liberta’. Continueremo a perseguitare le torture, gli abusi, le illegittimita’, a salvaguardare il diritto di essere sottoposti ad un processo equo per tutti. Siamo pronti a pagare qualsiasi prezzo.”

Abbiamo seguito in diretta la cerimonia, a seguire l’intervista a Maria Flavia Timbro:

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