Il prossimo 20 ottobre è calendarizzata la discussione in Parlamento sul cosiddetto “D.D.L. Zan”, ovvero il dibattito per l’approvazione di una legge per il contrasto all’omibitransfobia e la misogina.
Associazioni di tutta Italia hanno indetto per il 17 ottobre una manifestazione nazionale a sostegno della legge.
Anche Arcigay Makwan Messina aderisce a questa iniziativa per chiedere “non una semplice legge, ma una buona legge!”
“Così come avvenne per le unioni civili, mutilate alla fine della stepchild adoption – scrivono gli organizzatori – il nostro timore è che anche questa proposta, giá insoddisfacente dal principio e non risolutiva dei problemi che la comunitá LGBT+ é giornalmente costretta a fronteggiare, possa essere oggetto di mediazione ulteriormente al ribasso in sede di dibattito parlamentare e diventare solo uno slogan per speculazioni politiche, senza tenere conto di quante persone potrebbero beneficiarne.
Giá in un recente convegno che il comitato territoriale di Arcigay Messina ha tenuto sul tema, alla presenza di due deputati ed una senatrice sostenitori del provvedimento, sono stati evidenziati almeno 10 punti critici, a parere nostro, che ancora oggi persistono e sui quali non ci risulta alcun perfezionamento.
Da decenni insieme ad associazioni, comitati, collettivi, sindacati e partiti della sinistra extraparlamentare e non (seppur pochi si siano rivelati negli anni autenticamente interessati alla causa) ci siamo fatti promotori di svariate proposte in materia di diritti civili ed oggi continuiamo a batterci per una legge che sia all’altezza delle nostre aspettative, nonché da tempo obbligata.
Per queste ed altre ragioni il 17 ottobre anche Arcigay Makwan Messina scenderá in piazza e non lo farà per plaudire ad un D.D.L. che, così come proposto, non ci soddisfa affatto, ma per chiederne un sostanziale miglioramento, almeno sui punti che riteniamo possano davvero influire positivamente sulla vita della persone LGBT+.
Non concordiamo con chi abbraccia l’idea del “meglio niente”; non siamo stati d’accordo al tempo della discussione sulle unioni civili e non lo siamo neanche adesso. Si lotta da troppi anni per aver riconosciuto il semplice diritto ad esistere liberamente ed a perseguire la propria felicitá nei modi che ognun* ritiene opportuni, ed una parte di questo percorso si puó e si deve concretizzare adesso, non disertando le piazze e provando a tutelarci tutt* dall’omobitransfobia e la misoginia.
L’approvazione di una legge, anche se imperfetta e sicuramente migliorabile, è motivo di soddisfazione (seppur moderata) per quant* da anni sono impegnat* in questa battaglia, proprio perché finalmente si è riuscit* ad orientare chi é chiamat* a rappresentarci a discutere ed affrontare un tema che riguarda la vita e la sicurezza delle persone LGBT+.
Invitiamo tutt* quindi a scendere in piazza con noi, con le organizzazioni che hanno aderito e che aderiranno, con le vostre bandiere o simboli per chiedere una legge che sia valida ed esaustiva.
Se vogliamo che qualcosa cambi, dobbiamo essere in tant* e siamo ormai allenat* a rispettare tutte le norme anti-Covid: ci allargheremo a macchia d’olio!”
17 ottobre – h.17,00 in Piazza Unione Europea, per dire #NO a #omobistransfobia e #misoginia.