Un milione e 200mila euro al Comune di Messina per la progettazione di ciclovie turistiche, lo sviluppo della mobilità sostenibile e l’ampliamento della rete ciclabile. Sono i fondi stanziati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (137 milioni in totale) per promuovere ulteriormente l’utilizzo delle bici e contribuire a limitare così il sovraffollamento dei mezzi pubblici a fronte delle misure di contenimento del Covid-19.
«A Palazzo Zanca – spiega Andrea Argento – andranno circa 452mila nel 2020 e oltre 753mila nel 2021, ai quali si aggiungono i fondi destinati alla Città Metropolitana (comune capoluogo escluso), ovvero 1 milione e 186mila euro. Le risorse sono ripartite in relazione al numero di residenti e saranno destinate per mettere in sicurezza la circolazione ciclistica, la creazione di ciclostazioni e la realizzazione di nuove corsie ciclabili. Una quota dei fondi, inoltre, servirà a mettere in collegamento le stazioni ferroviarie con i poli universitari. Pena la revoca del finanziamento, gli enti locali beneficiari delle risorse devono provvedere alla realizzazione degli interventi entro ventidue mesi dalla pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e sono tenuti ad inviare al Ministero la rendicontazione relativa all’intervento entro due anni».
«Si tratta di una grandissima opportunità per la città e per i comuni della provincia, che potranno usufruire di risorse fondamentali per lo sviluppo della mobilità ciclistica, a partire dalla creazioni di nuove “greenways” nel territorio comunale», prosegue il capogruppo del M5s, che già a giugno del 2019 aveva chiesto di riconvertire la tratta ferroviaria dismessa che va dalla “stazione di Camaro” al “curvone Gazzi” per realizzare un percorso ciclistico e promuovere lo sviluppo del turismo lento e sostenibile, valorizzando al contempo la bellezza paesaggistica dello Stretto di Messina e le sue tradizioni.
«Se adeguatamente risistemato e gestito – conclude – il tratto di ferrovia nell’area suburbana della città, nella parte iniziale della vecchia tratta Messina-Villafranca Tirrena, potrebbe esser un volano per un turismo lento e sostenibile, considerato anche il contesto di impareggiabile valenza paesaggistica, fra lo Stretto di Messina, l’Etna e le isole Eolie. Oltre agli evidenti benefici per i tanti ciclisti, bikers, cicloturisti e cicloamatori messinesi la riconversione della ferrovia potrebbe contribuire inoltre al rilancio delle aree interne suburbane della città, con la conseguente valorizzazione del patrimonio storico-artistico, agricolo, enogastronomico e delle tradizioni popolari, oltre a favorire lo sviluppo della ricettività turistica ecosostenibile».