di Michele Bruno – In occasione dell’iniziativa “Tesori di Sicilia”, l’Ingegner Amedeo Mallandrino, proprietario di Villa Cianciafara, ed erede della nobile famiglia omonima messinese, ha aperto ai messinesi il cancello della storica residenza avita.
Tutto è nato da un’idea di Davide Liotta e dell’associazione culturale “ARB” di cui è il Presidente, oltre che da un’intuizione del fotografo Mimmo Irrera, che assieme a Emilio Velletri ha curato le immagini dei video proiettati nel giardino della Villa. Irrera ha spiegato “tempo fa, prima del lockdown, venni a conoscenza, ascoltando il notiziario di una nota emittente locale, del fatto che era prevista la creazione di un nuovo terminal al Porto di Messina per le crociere. Ho pensato che i turisti che sarebbero giunti a Messina attraverso il nuovo terminal avrebbero potuto assistere alla proiezione di immagini suggestive della Città di Messina. Questo sarebbe stato sicuramente un ottimo modo per far conoscere la Città ai turisti ed accoglierli. E’ così che è nata l’idea di questi video. Dopo il lockdown abbiamo però pensato di proporre all’Ing. Mallandrino di proiettare qui le nostre immagini, e ci piacerebbe che anche il Comune potesse fare lo stesso a Palazzo Zanca… noi siamo disponibili e non vogliamo nulla in cambio.”
In questo caso chiaramente l’evento in Villa è stato rivolto ai cittadini messinesi, così che potessero prendere, come vuole il detto “due piccioni con una fava”… Approfondire la Storia della Città e poter ammirare lo splendido gioiello di Fine Settecento, sorto nell’attuale villaggio Zafferia al posto di un preesistente edificio medievale in cui aveva vissuto Filippo Cianciafara Tasca di Cutò, raffinato fotografo e incisore, nonno di Mallandrino e cugino di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, il celebre scrittore, oltre ad essere imparentato con la illustre famiglia Piccolo di Calanovella.
A fare gli onori di Casa è stato appunto Mallandrino, che in premessa alla visione ha raccontato la storia familiare e quella della Villa stessa, dalla sua costruzione ad oggi, attraverso i suoi ricordi e le sue memorie. Non è la prima volta che l’Ingegnere apre la Villa di famiglia ai messinesi. Sono state tante le iniziative negli anni che sono state ospitate, oltre alle visite permesse al pubblico. Anzi è possibile mettersi in contatto con il padrone di casa per poter averne la possibilità. Quello che si evince da questo contegno è che evidentemente, per l’erede della famiglia Cianciafara, questa non è solo la casa di campagna dei suoi avi, come fu pensata inizialmente (nacque come tenuta agricola), ma un bene dall’inestimabile valore storico e artistico per l’intera Messina, quasi come si trattasse di un vero e proprio Museo, un bene della collettività.
Quasi come fosse anche lui a casa sua, perché nei luoghi che sanno di Storia, di Cultura e di Arte lo è inevitabilmente, a introdurre gran parte delle immagini con le sue profonde competenze è stato il Professor Franz Riccobono. In realtà era previsto che soltanto il video dedicato a Messina e quello dedicato a “Taormina Immaginifica” fossero presentati da quest’ultimo. Purtroppo Geri Villaroel, illustre giornalista e scrittore messinese, e il professor Marco Grassi, che avrebbero dovuto presentare rispettivamente “Per le Vie di Montalbano” e “Le Fontane di Messina”, non sono potuti esser presenti. L’iniziativa era infatti inizialmente prevista per il 27 Settembre, poi posticipata causa maltempo.
Le immagini curate da Mimmo Irrera ed Emilio Velletri, raccontate dalla voce di un giovane attore messinese e introdotte dal Prof. Riccobono hanno affascinato i presenti, riportando in vita i fasti di una Messina che era, e che con il Senato Messinese cercava di difendere il proprio prestigio ai tempi della dominazione spagnola. Spagnoli, i quali, simbolicamente, attraverso la posa e il gesto della mano del Nettuno della fontana di Orione, avrebbero voluto intimare ai messinesi di “star calmi”, mentre oggi, a suo dire “dovrebbero svegliarsi e non lasciarla all’incuria, perché la città è dei messinesi e non delle amministrazioni comunali e regionali, che spesso se ne disinteressano”.
E’ auspicabile che iniziative di questo genere, possano ripetersi, non solo a Villa Cianciafara, ma al fine di valorizzare il turismo e la consapevolezza storica dei messinesi, in tutti i luoghi della città che portano con sé le tracce di una storia lunga millenni, dalla greca Zancle ad oggi.